Una richiesta formale, protocollata e indirizzata a Procura, Prefetto, Questore, Commissariati e Comune di Castellammare: la F.I.A.L. Ambiente e Servizi ha presentato un’istanza per indire un presidio pacifico e civile a sostegno di «Luca», il lavoratore al centro di un caso definito dal sindacato «aberrante licenziamento». L’appuntamento è fissato per giovedì 11 settembre, dalle ore 11, davanti alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. «La Scrivente… formalizza istanza di indizione di presidio pacifico e civile presso la Procura… per il giorno 11 settembre dalle ore 11:00», si legge nella nota firmata dal segretario generale Domenico Merolla.
Nella lettera, la sigla spiega la scelta di non promuovere scioperi o cortei in città, in linea con la posizione dello stesso lavoratore: «“Luca”, con grande senso di responsabilità, non ha inteso interessare la Comunità… da azioni di sciopero e cortei», perché «in queste ore è stato sommerso da gesti concreti di solidarietà» e «confida ciecamente nell’operato delle competenti Autorità e nelle verifiche certificate dal Consiglio Comunale».
La Fial denuncia inoltre «in maniera subdola quanto incomprensibile» un presunto tentativo di minimizzare l’accaduto: «Sul territorio è in atto un tentativo maldestro della gerarchia di cantiere che, nascondendosi dietro i loghi di alcuni sindacati, prova a derubricare l’accaduto a schermaglie tra sindacati», mentre «la Commissione Speciale, l’intero Consiglio Comunale» avrebbero «certificato in atti e fatti le gravi omissioni perpetrate dal gestore». E precisa: «La Fial… intrattiene relazioni con tutte le OO.SS. di settore… assoluto contrasto ai singoli dirigenti sindacali che si vendono l’anima ed i Lavoratori ai Padroni».
L’appello è esteso a lavoratori e cittadini «liberi da impegni lavorativi, disponibili a sostenere cause giuste, vogliosi di estirpare il malaffare nel settore dei rifiuti». Il sindacato auspica che «l’Illustrissimo Procuratore di Torre Annunziata potrebbe ricevere una nostra delegazione» e si dice fiducioso sugli esiti: «Siamo certi che Giustizia sarà fatta, …è solo questione di tempo…».
La richiesta di presidio — trasmessa ai sensi dell’art. 6 della legge 412/1991 e inviata, tra gli altri, a Prefettura, Questura, Commissariati, Comune (sindaco e consiglieri), lavoratori, associazioni e organi d’informazione) — punta a mantenere toni civili e non conflittuali, facendo leva sulla via istituzionale. Resta ora da verificare l’iter autorizzativo e il perimetro delle eventuali prescrizioni che accompagneranno il sit-in.
Le interviste a Fabio Mangone - Direttore Museo Correale; Luca Di Franco - Sovrintendente Antichità, Belle Arti e Paesaggio; Gaetano Mauro - Presidente Museo Correale.