Il profumo del grande calcio torna a farsi sentire allo Stadio Diego Armando Maradona. Oggi pomeriggio, alle ore 18, il Napoli di Antonio Conte ospiterà il Como, in una sfida che promette scintille e curiosità. Una partita dal sapore particolare, perché segna l’incrocio tra una squadra abituata ai riflettori internazionali e un sodalizio in rampa di lancio, che sta sorprendendo per organizzazione, entusiasmo e spirito di squadra.
Per analizzare i temi più caldi della vigilia, abbiamo incontrato Massimo Moscardi, giornalista lariano di Espansione TV, voce autorevole del territorio comasco e profondo conoscitore dell’ambiente biancoblù. Con lui abbiamo approfondito il percorso del Como, le prospettive del Napoli e il significato di questa gara per due realtà così diverse ma unite da una stessa fame di identità e continuità.
Il Como arriva a questa sfida con grande entusiasmo e una solida identità di gioco. Che atmosfera si respira in città alla vigilia di una partita così prestigiosa contro il Napoli?
“C'è grande attesa, come del resto per tutte le gare della squadra di Fabregas. La classifica dice quinto posto ed è logico che le aspettative, a questo punto, siano sempre importanti. La curiosità è grande per vedere atteggiamento, prestazione e risultato contro una delle grandi del campionato. Nella settima giornata i biancoblù hanno battuto la Juventus - pur sempre un club di altissimo profilo, al di là delle recenti vicissitudini tecniche - e il match con il Napoli è senz’altro un ulteriore banco di prova”.
Dopo una prima stagione di assestamento, il Como sembra aver trovato fiducia e continuità. Non a caso ha battuto Lazio e Juve in casa senza subire gol, vinto a Firenze e pareggiato non senza rammarico il derby di Bergamo. Quali sono, secondo te, le chiavi del percorso di crescita della squadra?
“Sono tanti i fattori: il lavoro di mister Fabregas e del suo scouting, una società solida e ambiziosa e la poca pressione che viene messa addosso ai giocatori. Questi anni sono di assestamento e costruzione per un Como che in pochi anni punta ad un percorso europeo consolidato. Si sta costruendo un gruppo che più avanti nel tempo potrà lottare per obiettivi non soltanto italiani. L'allenatore lo ripete spesso anche in conferenza stampa: "Non sostituirò né me la prenderò con i calciatori che commettono un errore... perché fa parte del loro cammino di crescita". Fattore, questo, che dà sicuramente tranquillità ai giocatori.
A tutto ciò aggiungerei anche la voglia di riscatto... Perché, è vero, si parla tanto - e anche a ragione - degli investimenti del club. Ma alle spalle c'è un ottimo lavoro di scouting. Nico Paz prima di venire a Como giocava nella terza divisione spagnola, Diao era riserva al Betis, al pari di Caqueret al Lione, Vojovoda al Torino. Stesso discorso per Butez e altri ragazzi della rosa di Fabregas. Il Como ha speso molto ma a ben vedere, con questi ingaggi mirati e la crescita generale, tutta la rosa è stata rivalutata verso l'alto. Quindi le soddisfazioni sono sia tecniche... sia economiche”
Come sta cambiando la squadra al secondo anno in Serie A di Fabregas? Tante rotazioni, 7 marcatori diversi sulle 12 reti complessive, e nell’ultimo match contro il Verona sono arrivati anche due gol di testa con Douvikas e Posch. Una squadra che sa far male in tanti modi.
“La rosa è senza dubbio più lunga rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda l’'atteggiamento nulla è cambiato, ma agli attori del campionato 2024-2025 si sono aggiunti elementi che hanno portato esperienza, solidità e qualità. Lo dimostra del resto la classifica. Un anno fa i biancoblù lottavano per la salvezza, oggi sono nei piani alti della serie A. E hanno buttato via due preziosi punti nel finale contro il Genoa. Lo stesso è accaduto con la Cremonese, che però sta dimostrando, almeno in questa fase, di avere una caratura differente.
La caratteristica di questo Como è che tutti sono sempre pronti. Contro la Juve sono stati mandati in campo - per scelta o per problematiche di infortuni - giocatori che non avevano avuto spazio fino a quel momento, ed è arrivato un successo autorevole e meritato. E, analizzando gara per gara, si nota sempre qualche inserimento a sorpresa di "non papabili" per la titolarità che non mostrano alcun problema. Contro il Verona la rete del 3-1 è stata costruita da due subentrati, Rodriguez e Vojvoda, segno della forza di tutto il gruppo. Fattore che il Napoli non potrà sottovalutare”.
Che tipo di partita ti aspetti? Il Como proverà a giocarsela a viso aperto o pensi si affiderà ad un approccio più prudente?
“Il Como sulla carta scenderà in campo con il consueto atteggiamento propositivo, che punta sul gioco, sul possesso palla e sulle giocate dei suoi uomini di maggiore classe. Una propensione che i tifosi di casa ben conoscono, visto che una stagione fa mostrarono di apprezzare il modo di giocare dei lariani, a viso aperto e costruttivo. Poi, chissà, Fabregas potrebbe sorprendere tutti e proporre una squadra più attendista e coperta. Lo scopriremo nei primi minuti. A proposito di Napoli-Como consentitemi una digressione legata all'atteggiamento della squadra. Sono convinto che al grande Diego Armando Maradona questo Como sarebbe piaciuto. Maradona stimava le squadre che lottavano, che non si arrendevano e lo aveva detto in una intervista, citando proprio il club lariano. Paragonando i tempi odierni con il passato, dopo un gara terminata 6-0, disse che le provinciali non erano più come quelle di una volta, che davano battaglia. E ricordò proprio le sfide contro il Como come esempio. Ma allo stesso tempo gli sarebbe piaciuto questo Como che esalta il talento dei suoi uomini di classe e non lo ingabbia in inutili elucubrazioni tattiche”.
Quali potrebbero essere, a tuo giudizio, i duelli decisivi in campo, ovvero quelli in grado di spostare l’equilibrio del match?
“Il Como punta molto sugli esterni. Potrebbe essere una partita adatta alle caratteristiche di Rodriguez, che ha una grande voglia di riscatto dopo le tre giornate di squalifica rimediate per l'espulsione con la Cremonese, un cliente scomodo per gli esterni partenopei. Contro il Verona ho visto il centravanti greco Douvikas molto carico e sicuramente l'aver segnato gli ha dato ulteriore determinazione. E poi sono curioso di vedere Perrone, un centrocampista di cui si parla sempre poco ma dal rendimento altissimo. In queste circostanze si esalta sempre. Non ho citato Nico Paz, sarebbe troppo facile. Ovvio che la curiosità sia grande per vedere all'opera il futuro numero 10 della Nazionale argentina e del Real Madrid allo stadio Maradona. Sono sicuro che le sue giocate, anche da avversario, strapperanno applausi. E' un giocatore che merita di essere apprezzato visto che è poi destinato a giocare in altri campionati”.
Il Napoli di Conte è tornato a correre, ed è reduce da due successi di fila contro Inter e Lecce. Chi temi di più della squadra Campione d’Italia?
“Devo rispondere in maniera romantica e non tecnica. Per la bellissima e particolare maglia blu scuro e per una mia antica passione per il calcio britannico, nelle manifestazioni internazionali ho sempre seguito con simpatia la Scozia, fin dai Mondiali del 1978 in Argentina, quando schierava Graeme Souness e il grande Kenny Dalglish. E poi la ricordo ai Mondiali del 1990 in Italia dove, a dire il vero, non fece una grande figura. Tutto questo per dire che a prescindere seguo con simpatia Scott McTominay (che è comunque fortissimo) e Billy Gilmour”.
In una stagione con gli arbitri spesso al centro delle polemiche, come sono state accolte a Como le designazioni per la sfida dello stadio Maradona?
“Fischierà Luca Zufferli di Udine. Negli ultimi anni a dire il vero con il Como non ha avuto molti problemi, mentre nel febbraio del 2017 in serie C una sua direzione di Racing Roma-Como fu molto contestata, con una serie di espulsioni di lariani e rigore per i padroni di casa giudicato inesistente a tempo ampiamente scaduto. Ulteriore coda polemica, i tifosi del Como si catapultarono a dire la loro - con toni certo non concilianti - sui social dell'Aia di Udine. Praticamente furono tutti bannati e le imprecazioni cancellate. Acqua passata".
Al Var ci sarà Di Bello, che poche settimane fa era allo stadio Sinigaglia per Como-Cremonese. Una direzione molto contestata con l'espulsione di Fabregas e del già citato Rodriguez, che si è poi preso tre giornate di squalifica con un avversario - che non voglio onorare di una immeritata citazione - che ha simulato di aver preso un colpo fortissimo per far espellere il giocatore del Como. Di Bello ci è cascato in pieno e ha poi scritto un referto pesantissimo. Speravo non incrociasse più il Como invece torna in una gara così importante....”
Abate: «Ci mangiamo un po' le mani per le nove occasioni create, in certe circostanze avremmo dovuto gestire meglio il pallone. Comunque, portiamo a casa un punto prezioso.» De Pieri: «Sono felice per il gol, abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte.» Andreoletti: «Un punto che vale come una vittoria.»