Foto: Ssc Napoli
Il cammino del Napoli di Antonio Conte non conosce soste. Martedì, al tramonto del Salento, gli azzurri scenderanno in campo al “Via del Mare” per affrontare il Lecce, nella quarta tappa di un calendario che non concede respiro: otto partite in ventidue giorni, una corsa senza pause che mette alla prova gambe e testa.
Ma questa volta il Napoli parte con una luce diversa negli occhi. La vittoria contro l’Inter ha riportato entusiasmo, fiducia e quella sensazione di forza che da tempo mancava. La classifica ora sorride, il gruppo ritrova certezze e lo spirito di squadra torna a farsi sentire.
Eppure Conte sa bene che il Lecce non è terreno da sottovalutare. Di Francesco è tecnico che conosce il valore del sacrificio e l’arte della sorpresa. Lo scorso anno, con il suo Venezia, mise in seria difficoltà gli azzurri: un avvertimento che suona come un monito a restare concentrati, perché il “Via del Mare” può trasformarsi in trappola per chi vi arriva con troppa sicurezza.
Il Napoli e l’emergenza che diventa abitudine
L’infermeria resta affollata e la lista degli indisponibili si allunga con un nome pesante: Kevin De Bruyne. Il belga si aggiunge a una serie di assenze che avrebbero messo in crisi chiunque, ma Conte — come sempre — cerca soluzioni, non alibi. Ritrovati Hojlund e Rrahmani, il tecnico potrebbe ridisegnare la squadra con un 4-3-3 più elastico.
In porta Milinkovic-Savic, davanti a lui Di Lorenzo e Olivera sugli esterni, con Beukema e Juan Jesus centrali per dare fiato a Buongiorno e Spinazzola. A centrocampo toccherà a Gilmour dettare i tempi, con Anguissa al suo fianco e la vivacità di Elmas pronta a portare energia.
In attacco, Politano sarà ancora il motore sulla destra, mentre Lucca — favorito su Neres non al meglio — proverà a lasciare il segno da centravanti. A sinistra, Noa Lang porterà la sua imprevedibilità e quel pizzico di fantasia che accende ogni giocata.
Lecce, l’anima battagliera di Di Francesco
Dall’altra parte, il Lecce prepara la sua battaglia con l’anima umile ma affilata. Di Francesco ha promesso qualche cambio, e almeno quattro volti nuovi si candidano a partire dall’inizio.
Nel suo 4-3-3 troveranno spazio Falcone tra i pali, Gaspar e Tiago Gabriel al centro, con Gallo e Kouassi sulle corsie. In mezzo, Ramadani sarà il metronomo davanti alla difesa, affiancato da Coulibaly e Berisha.
In avanti, Camarda sogna una maglia da titolare al posto di Stulic, con Pierotti e Banda — favorito su Tete Morente — pronti ad attaccare gli spazi.
L’atmosfera del “Via del Mare” si preannuncia calda, intensa, con il profumo del mare che si mescola alla passione del Sud. Per Conte e il suo Napoli sarà un’altra tappa di un viaggio lungo e faticoso, ma anche una prova di maturità: perché le grandi squadre non si riconoscono solo dalle vittorie di prestigio, ma dalla capacità di vincere anche dove il vento soffia contro.
Abate: «Ci mangiamo un po' le mani per le nove occasioni create, in certe circostanze avremmo dovuto gestire meglio il pallone. Comunque, portiamo a casa un punto prezioso.» De Pieri: «Sono felice per il gol, abbiamo dimostrato di essere un gruppo forte.» Andreoletti: «Un punto che vale come una vittoria.»
