Neppure quindici anni ed è già una promessa del taekwondo azzurro. Angelo Longobardi, napoletano di Castellammare di Stabia, è il nuovo campione italiano della categoria Cadetti (-53 kg, cinture nere). Disciplinato e caparbio, l’atleta partenopeo, che si è aggiudicato il tricolore, in quel di Genova, sbaragliando letteralmente la concorrenza, attende la sua prima convocazione in Nazionale, sognando la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Lo abbiamo raggiunto per conoscerlo meglio.
Angelo, com’è nata la tua passione per il taekwondo?
“La mia passione per il taekwondo è nata quando avevo appena due anni: i miei genitori mi portavano con loro ad assistere agli allenamenti dei miei fratelli maggiori, Domenico e Roberto, anche loro campioni di taekwondo. Poi, a tre anni, ho iniziato a praticare anch’io questa disciplina; a cinque, ho iniziato a gareggiare e, alla mia prima gara, al torneo internazionale Kim & Liù, presso il Centro sportivo di preparazione olimpica, mi aggiudicai la medaglia d’oro, dopo quattro combattimenti, sotto gli occhi increduli dei tecnici e di oltre mille spettatori. Da allora, non ho mai più lasciato il taekwondo. Per la mia agilità e velocità, i miei amici e i tecnici mi hanno ribattezzato “Il Giaguaro”.
Quanto tempo dedichi quotidianamente agli allenamenti?
Mi alleno tre ore al giorno, cinque giorni alla settimana. Nel fine settimana, se non ho gare, riposo. Il riposo è una parte integrante e fondamentale dell’allenamento. A volte, però, partecipo ad allenamenti speciali organizzati in collaborazione con altri team della zona. Seguo una corretta alimentazione: mangio tutto ma senza mai esagerare”.
E’ difficile riuscire a conciliare gli impegni sportivi con quelli scolastici?
“Non è facile ma nel mio credo ho messo la scuola al primo posto e devo lottare giorno dopo giorno per trovare il tempo di potermi allenare senza danneggiare il mio andamento scolastico; non amo le mezze misure e sono abituato a dare sempre il massimo nella vita, nella scuola e nello sport. E’ dura ma tutto ciò non mi spaventa: il sacrificio è una dote indispensabile per andare avanti! Amo il taekwondo e farò di tutto per conseguire il mio sogno nel cassetto ma sono consapevole che devo costruire il mio futuro, laureandomi nel più breve tempo possibile”.
Il tuo allenatore è anche tuo fratello maggiore. Qual è il vostro rapporto?
“La mia è una famiglia molto unita e sono legatissimo ai miei fratelli. Con mio fratello Roberto, che è anche il mio allenatore, al di fuori della palestra vivo un rapporto tradizionale, come tutti i fratelli che si vogliono bene. Per qualsiasi problema che si presenta, i miei fratelli e i miei genitori rimangono un punto fermo e sicuro. Roberto in palestra è un professionista eccezionale: mi allena, mi carica e mi responsabilizza in maniera eccelsa, trattandomi allo stesso modo con cui tratta gli altri allievi; nessuna preferenza, anzi, questo suo modo di essere sempre attento e professionale mi spinge ad impegnarmi sempre di più. Lui mi ha insegnato a non mollare mai, a non arrendermi e, soprattutto, ad avere fiducia delle mie doti; spesso mi ricorda con forza che, a volte, la sconfitta è più importante di una vittoria, perché forgia il carattere”.
Recentemente, ti sei laureato campione italiano di categoria. Cosa ti è rimasto di questa esperienza?
“Ho provato una gioia indescrivibile, il cuore mi pulsava a mille chilometri orari. E’ stata un’esperienza che ha forgiato ancora di più il mio carattere, perché mi sono battuto con atleti di levatura nazionale ed internazionale; una vittoria che mi ha donato la consapevolezza che niente è impossibile e che qualsiasi risultato si può raggiungere trovando un giusto equilibrio tra la mente e il corpo, quell’equilibrio che mi ha regalato il mio coach prima di scendere sul tatami”.
I tuoi prossimi impegni agonistici?
“Sono in attesa di una chiamata della Nazionale, per gli appuntamenti all’estero; nel caso, il Direttore Tecnico stabilità i miei prossimi impegni sportivi. Invece, sotto i colori della mia società di appartenenza, l’Acsd Stabiae Prana-Ki, guidata da mio fratello Roberto, parteciperò a gare interregionali, alla gara di Coppa Italia per Regioni e al Campionato Italiano Junior previsto per il mese di Aprile”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Vorrei conquistare un oro olimpico e laurearmi campione del mondo. Ci proverò con tutte le mie forze per realizzare i miei sogni”.
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