Commozione e dolore. Sono questi i sentimenti provati dalle centinaia di persone che stanno affollando la Cattedrale di Castellammare di Stabia per l’ultimo saluto a Lello Radice, attore e vicesindaco della città delle acque. Stroncato da una malattia contro cui combatteva da tempo, lascia un vuoto incolmabile nel cuore e nell’animo della moglie Mariajosè e dei figli Giorgia e Riccardo. Ma anche in tutti gli stabiesi che ne riconoscono la grande umanità e la professionalità. A lui va infatti riconosciuto il merito di aver riportato a Castellammare il grande teatro. Dieci anni fa iniziò questa sua grande sfida che lo ha visto allestire ogni anno un cartellone d’eccezione.
Una carriera costruita in 52 anni di duro lavoro per una passione che lo ha visto calcare palcoscenici importanti di tutta Italia oltre che protagonista anche di importanti serie TV. Da “Un posto al sole”, “la squadra”, “Distretto di Polizia”, “Ris 2” solo per citarne alcune. Negli ultimi anni ha lavorato molto con Sal Da Vinci, con cui ha stretto una grande amicizia e con cui collaborava a molti spettacoli. Sempre presente nel suo cartellone teatrale, Sal è stato anche chiamato da Radice per uno spettacolo sull’arenile il 31 dicembre scorso.
La celebrazione del rito religioso è iniziata con l’omelia del sacerdote don Antonino De Simone che ha ricordato la riservatezza di Lello e di come ha vissuto la sua malattia. «Non ha voluto dire nulla, ha cercato di nascondersi. Non ha voluto farsi vedere nella tristezza. Non voleva farlo notare. Ha condiviso con la famiglia gli ultimi momenti di dolore e di gioia. Ha avuto con me diversi incontri in questo momento particolare. Ci eravamo detti come sarebbe finito, come si sarebbe chiuso il sipario e come se ne sarebbe aperto un altro verso un affaccio su una nuova luce, l’eternità. Voglio lasciare Lello con uno scritto di un amico anonimo che conosce anche la famiglia».
Uno scritto dal titolo “La speranza degli amici”: «Come vecchi amici siam partiti, senza vita senza ma, una destinazione ci sarà. La speranza resterà se la fiducia non affonderà, e certezza rimarrà se l’amore ci stringerà. Dei sogni e dei progetti forse nessuno li ricorderà. Certo è che la musica, la canzone, la poesia il tempo li racconterà. E anche il sipario attenderà che qualcuno scriverà».
Commovente l'intervento della figlia Giorgia. «Hai fatto di tutto in questa vita - ha ricordato in lacrime - Quando qualcosa non la sapevi fare dicevi che non era impossibile e che avresti imparato. Sei un artista. Un attore. Sono stata sempre il tuo specchio. “Io sono te e tu sei me” mi dicevi. E tu ridevi quando dicevano “tua figlia è uguale a te”. Come eri bello quando ridevi. Se c’è una cosa che mi consola solo un pò è che quando mi guardo allo specchio vedo te. Ti amo Papi».
Il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, ha ricordato come Radice «amava la sua città in modo forte ed intenso. Una persona che ha dato tanto alla città e alla Amministrazione Comunale. E la presenza di tanta gente è testimonianza che ha seminato bene. Lui lottava contro quella malattia, ma non demordeva. Tutte le mattine mi chiamava per dirmi “sindaco quel viale degli artisti deve essere completato”. Lello, quel viale verrà completato. Grazie per quello che hai fatto per questa città».
Commovente infine l'intervento di un amico ed un artista che è stato vicino a Lello negli ultimi anni che ha ricordato come sia «stata una persona che ha significato tanto, sia dal punto di vista umano che artistico. Non dirò quello che lui ha fatto artisticamente perché è noto. Lello era una persona speciale, quando lo chiamavi per chiedergli aiuto te lo ritrovavi sotto caso dopo 5 minuti. Sono contento di vedere qui gente che, anche sui social, lo ha criticato. A queste persone Lello oggi avrebbe sorriso. Il sindaco ha detto che gli verrà dedicato il viale. Ma credo che quello che vada fatto è creare il teatro comunale. Riccardino, il figlio, ha deciso di voler intraprendere la strada artistica del papà. Noi artisti ci dobbiamo impegnare per aiutarlo perchè lui non ha una guida. Lello ti ho voluto bene e sempre te ne vorrò.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»