Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera alla Redazione a firma di Nicola Corrado, dirigente nazionale del PD nonchè ex vicesindaco di Castellammare di Stabia:
L’Utopia possibile
Dopo un anno di governo della città è doveroso, per il rispetto che si deve ai cittadini elettori, fare un primo bilancio dei risultati raggiunti e degli obiettivi mancati.
Io penso che dobbiamo sviluppare questo tipo di analisi con serenità e rigore, abbandonando i toni della propaganda e superando la sindrome dell’assedio: un giudizio critico ci può aiutare a correggere errori commessi e a colmare ritardi accumulati.
Castellammare è ad un punto di svolta, direi quasi “esistenziale”, non più città industriale non ancora città turistica.
Viviamo un tempo di sospensione tra un passato che non tornerà più ed un futuro che si intravede in lontananza, il punto politico e culturale è dilatare l’orizzonte temporale di questo “presente” fino a raggiungere quell’ orizzonte di futuro necessario.
Dopo un anno, questo lavoro non è ancora iniziato: manca un’idea di città futura capace di mobilitare risorse, energie, entusiasmo, intelligenze, passioni.
Manca “l’Utopia possibile”, serve un’eresia di pensiero e di visione capace di combattere l’esistente a partire dalla ritrovata balneabilità del nostro mare.
Dobbiamo ripartire dalle nostre acque salate e ridisegnare l’intera linea di costa da Pozzano fino alla foce del fiume Sarno e allo stesso tempo mettere a valore la parte più preziosa della nostra città, il Centro Antico, che può e deve diventare memoria e futuro, due facce della stessa medaglia.
La verità è che, nella formazione della mega coalizione che poi ha vinto le elezioni e successivamente dopo un anno di governo, questo lavoro non è stato fatto.
Nel cassetto dell’assessore all’urbanistica giace il Piano urbanistico adottato dalla giunta Cimmino e modificato dai Commissari: quel piano non contiene in sé nessuna visione di futuro, nessuna ambizione di cambiamento ma solo una sommatoria di cambi di destinazione d’uso che favoriscono interessi particolari e la previsione di ricostruire, nella periferia Nord-Est della città, i palazzi caduti a seguito del sisma del 1980, con il consumo di ulteriore suolo.
Dopo l’approvazione del Puad da parte della Regione Campania, il Consiglio Comunale non ha fatto UNA seduta per discutere del PAD cittadino (Piano Spiagge), salvo concedere una proroga agli attuali gestori dei lidi balneari per le concessioni demaniali scadute, altro che il giardino mediterraneo disegnato da Massimiliano Fuksas.
Potrei continuare nella compilazione dei “ cahiers de doleance” da rivolgere al Re, dal mancato rilancio del porto antico fino all’assenza di prospettive per la Fincantieri o dall’apertura a metà del parco delle Antiche Terme, ma il punto è un altro: costruire una partecipazione vera, sincera, reale di una città che sembra precipitata nel “sonno della ragione”, e vivere i 4 anni che restano davanti a noi fino alla fine del mandato elettorale con l’ambizione, nel cuore e nella testa, di costruire un nuovo inizio, una nuova storia, un nuovo vivere collettivo.
Non è troppo tardi, ma dopo un anno bisogna iniziare a lavorare in questa direzione.
Il principale nemico del nostro futuro era e resta la camorra, erano e restano gli imprenditori ed i professionisti del sistema camorristico, erano e restano i politici “di riferimento” dei clan. Ma soprattutto il nostro nemico è l’idea che ci possa essere una convivenza con la Camorra, come se fosse un male necessario: non è così, Castellammare se vuole inseguire e raggiungere il suo futuro deve superare “quel passato di sangue e terrore che non vuole passare”.
Nicola Corrado
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»