Dopo l’esito delle indagini commissionate dal Comune sullo stato di salute degli ippocastani alla Reggia di Quisisana che hanno certificato che si tratta di esemplari malati e che quindi da abbattere, il presidente del Parco dei Monti Lattari si toglie qualche sassolino dalle scarpe ed attacca duramente chi aveva messo in dubbio il progetto. In particolare, Tristano Dello Joio punta il dito contro il WWF ed il deputato del M5S Gaetano Amato. «Oggi il problema alla base di tutto? La strumentalizzazione di gentucola, con posizioni di rappresentanza associativa ed istituzionale politica che non ha mai lavorato sul serio e con passione per il proprio lavoro…altrimenti ne avrebbe pieno rispetto per quello altrui!» dice questa mattina. «Finalizzare, sedi istituzionali come la Camera dei Deputati, la pronuncia della parola “Procura “per scalpore e demolizione a chi lavora nel rispetto delle regole, semplicemente è da persone ignobili! Una questione solo politica va gestita su tavolo e dialogo politico non inficiando con la macchina del fango e del timore dirigenti e funzionari che operano nell’interesse pubblico firmando a propria responsabilità atti amministrativi e procedurali. A questo mondo, per fare qualsiasi cosa, necessita conoscenza e una bella dose di umiltà, ma questa, come l’educazione, non si acquista con una votazione elettorale o un tesseramento associativo».
Più in dettaglio, in una intervista riportata oggi sul quotidiano Metropolis, Dello Joio parla di «quattro mesi persi che potrebbero far saltare il progetto e quindi i finanziamenti ottenuti». Si tratta, lo ricordiamo, dei lavori da 2,1 milioni di euro per rifare la strada che conduce verso il Palazzo Reale di Quisisana. Lavori che dovranno essere eseguiti e completati entro 210 giorni dal momento in cui sarà siglato il verbale di consegna. L’opera rientra nell’ambito degli interventi finanziati con i fondi Pics intercettati attraverso l’Accordo di Programma firmato con il governatore Vincenzo De Luca nel dicembre 2019.
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»