ph Archivio Plaitano
Il WWF Terre del Tirreno lancia un appello all’arch. Mariano Nuzzo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e alla Regione Campania Unità Operativa Dirigenziale "Foreste”, chiedendo di salvaguardare nel tempo gli esemplari arborei di Ippocastano (Aesculus hippocastanum), che da oltre un secolo vegetano ai lati della strada che conduce alla Reggia Quisisana, apponendo ad essi il vincolo monumentale ai sensi della legge 10/2013, sottolineando come il loro abbattimento costituirebbe, senza ombra di dubbio, un ingiustificato e grave attentato al patrimonio arboreo ed al paesaggio del Comune di Castellammare di Stabia e del Parco Regionale dei Monti Lattari nonché all’area della Reggia di Quisisana.
La settimana scorsa, per le discusse opere di riqualificazione del viale degli ippocastani, sono stati abbattuti i sei esemplari arborei classificati in perizia agronomica come “pericolosi”, mentre per gli altri venticinque esemplari la Soprintendenza si è chiaramente espressa prescrivendone la cura e salvaguardia. Eppure il comune e lo stesso ente parco ragionale insistono, contro tutto e tutti, nel voler eliminare lo storico filare per ragioni di ordine estetico ed economico in quanto, si legge negli atti prodotti dall’amministrazione, gli alberi avrebbero uno “scarso valore ornamentale” e la loro cura apparirebbe “onerosa” (!).
“E' pazzesco che l'ente parco, deputato alla tutela della flora e della fauna dell'area protetta, esprima motivazioni di carattere architettonico/estetico/paesaggistico a giustificazione dell'eliminazione degli alberi - dichiara Claudio d’Esposito - presidente del WWF Terre del Tirreno - contro il parere stesso della Soprintendenza che è deputata (lei sì) alla tutela di quegli stessi valori paesaggistici che il parco ritiene compromessi con la salvaguardia dei grandi alberi! Appare chiaro che quegli alberi non sono considerati per il loro reale valore storico, culturale, paesaggistico ed ecosistemico. I grossi alberi superstiti dello storico filare sono sopravvissuti per oltre un secolo con forza e resilienza a molteplici avversità, sono testimoni viventi, nelle rughe dei rami e della corteccia, della storia e delle vicende umane e meritevoli, pertanto, di essere tutelati con l’apposizione del vincolo monumentale come la legge 10/2013 * richiede. Gli alberi monumentali sono eredità del paesaggio di una volta, ci conducono per mano nella storia e testimoniano una grande stabilità in un mondo in continuo cambiamento. La loro mancata tutela significherebbe perdere non solo decine di alberi ma la storia e la cultura di un intero territorio.”
“Di sicuro la tutela della pubblica e privata incolumità dei cittadini ha un’importanza prioritaria - aggiunge Claudio d’Esposito - ma, in tutta franchezza, nel caso in oggetto, non ci appaiono sussistere le condizioni che possano portare all’intervento drastico e irreversibile di abbattimento di tutte le piante che, con l’età, hanno acquisito un enorme valore aggiunto. Ci troviamo di fronte a veri e propri “alberi-habitat” con una serie di cavità, create dalle lesioni da taglio, che rappresentano oggi preziose opportunità biologiche e micro-nicchie ecologiche. E’ proprio in queste cavità, infatti, che trovano rifugio, nutrimento e sito di nidificazione una molteplicità di organismi, insetti lignivori, altri invertebrati, muschi, licheni, piante superiori e funghi, oltre a rettili, pipistrelli, mammiferi e uccelli di passaggio o stanziali, anche di specie rare e protette. Gli alberi, indipendentemente dal motivo per cui li piantiamo, non sono al nostro servizio, ma giustificano una collettività di viventi, intessono relazioni. La conservazione, dunque, quando possibile è un dovere. Gli ippocastani secolari del viale storico, che da essi prende il nome, vanno preservati per noi e per le generazioni future, predisponendo pannelli didattici e depliant illustrativi per farne conoscere a tutti la loro enorme importanza da “vivi”… più che da “pellets”, come qualcuno vorrebbe frettolosamente trasformarli!”
Concerto in Cattedrale per i giovani musicisti stabiesi.