Dopo la riunione del tavolo tecnico interistituzionale tenutosi ieri a Napoli, convocato dal consigliere metropolitano Giuseppe Tito, riflettori puntati sul futuro delle strade di accesso al Monte Faito. Se il crollo della funivia dello scorso 17 aprile ha rimesso al centro dell’agenda istituzionale il tema dell’agibilità e della sicurezza della montagna, ora la priorità si sposta sulle due arterie storiche che collegano la vetta al fondovalle: la ex SS 269 da Vico Equense e la strada di Quisisana da Castellammare di Stabia.
Nel corso della riunione, è stato deciso che a strettissimo giro prenderanno il via i sopralluoghi congiunti dei tecnici della Città Metropolitana, della Regione Campania e dei Comuni di Vico Equense, Castellammare e Pimonte, per valutare lo stato dell’ex statale 269. L’obiettivo è chiaro: individuare con precisione le criticità presenti lungo gli 11 chilometri di tracciato, con particolare attenzione alla tenuta dei costoni, alla regimentazione delle acque e ai dispositivi di sicurezza, e definire in modo coordinato un piano d’intervento con i relativi impegni di spesa.
Una parte del tracciato – quella iniziale e il tratto finale presso la stazione a monte della funivia – è oggi in carico al Comune di Vico Equense, mentre circa 8,6 chilometri ricadono sotto la gestione della Città Metropolitana, in quanto proprietà della Regione. Ed è proprio su quest’ultima porzione che si concentrerà l’azione istituzionale congiunta, nell’ottica di restituire alla strada un livello adeguato di sicurezza e percorribilità. «Siamo pronti a fare la nostra parte, anche sul piano finanziario, per garantire l’accessibilità alla montagna», ha assicurato Tito, parlando a nome della Città Metropolitana.
Parallelamente, resta in piedi la possibilità – a lungo auspicata e da tempo rimasta nel cassetto – di riaprire la storica strada di Quisisana, chiusa da decenni. Il Comune di Castellammare di Stabia, come spiegato dal sindaco Luigi Vicinanza, ha già partecipato a un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri per un progetto di riqualificazione da 10 milioni di euro. A questa cifra si aggiungerebbero i fondi già stanziati dalla Regione – altri 10 milioni – per la messa in sicurezza dei rivi che scendono dal Faito. «In caso di mancato finanziamento – ha spiegato Vicinanza – stiamo già valutando strade alternative per reperire le risorse».
Intanto, la proposta del sindaco di Pimonte, Francesco Somma, lancia un segnale simbolico forte: «La prossima riunione del tavolo tecnico si svolga direttamente sul Faito». Un invito a riportare l’attenzione sulla montagna, non solo come luogo naturale e turistico, ma come territorio abitato, vissuto, da custodire e rendere accessibile con tempestività e visione.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»