Scioglimento del consiglio comunale, si chiude la battaglia legale in sede amministrativa. Il Tar Lazio, sezione prima, definitivamente pronunciando sul ricorso e sui motivi aggiunti in merito, li dichiara improcedibili per sopravvenuta carenza di interesse. Un decisione che fa seguito, come si legge tra le righe della sentenza, ad una memoria depositata dai ricorrenti il 14 maggio scorso: “nelle more del giudizio, sono state indette le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale” e “pertanto, anche tenuto conto del considerevole tempo trascorso dalla instaurazione dell’originario giudizio, è venuto meno l’interesse alla decisione del ricorso da parte dei ricorrenti”. Per l’effetto, essi hanno chiesto al Tribunale di “dichiarare la sopravvenuta carenza di interesse al giudizio, con integrale compensazione delle spese di lite tra le parti”.
A commentare la sentenza è l’ex sindaco Gaetano Cimmino: "Avremmo voluto tutti che si arrivasse alle elezioni con una sentenza chiara e netta riguardo alla vicenda dello scioglimento del consiglio comunale. Avremmo preferito che i dubbi fossero dissolti, anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato, per carenza di motivazioni, la conferma dello scioglimento in primo grado da parte del Tar, con un dispositivo che rappresenta una pietra miliare per noi e che esprime con assoluta chiarezza elementi e concetti che hanno fatto giurisprudenza e hanno fatto storia. Avremmo voluto che la città si recasse alle urne senza quella triste macchia che l’ha accompagnata in questi due anni e mezzo di commissariamento. - il commento di Cimmino - Visto il dilatarsi dei tempi per giungere ad una decisione definitiva, abbiamo chiesto al Tribunale di ‘dichiarare la sopravvenuta carenza di interesse al giudizio’ in quanto nel frattempo erano state indette le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale ed era venuto meno l’interesse alla decisione del ricorso. Il Tar nelle scorse ore ha accolto la nostra richiesta e ha dichiarato improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. La giustizia ha i suoi tempi, le sentenze si rispettano sempre. Ma oggi, probabilmente, senza quel furioso (i cui motivi restano oscuri, nonostante tutto) accanimento politico e mediatico, staremmo vivendo un’altra storia. Abbiamo lottato in silenzio, senza mai eccedere, con la consapevolezza di essere sempre stati corretti, onesti, puliti e trasparenti in tutto e per tutto. E di aver amministrato questa città con tutto l’amore e la passione possibile e per il solo interesse dei cittadini stabiesi. A parlare chiaro è la sentenza del Consiglio di Stato, così come le recenti decisioni della Corte d'Appello di Napoli che ha cancellato l’incandidabilità nei confronti dell’assessore Fulvio Calì e del presidente del consiglio comunale Emanuele D’Apice. Le basi su cui si fondava quello scioglimento, intanto, si sono pian piano sgretolate, mentre i dubbi e l’amarezza restavano intatti al pari del triste marchio che la città non meritava".
Tante le attività che si sono svolte il primo giorno: l’incontro con i protagonisti della serie “Mare Fuori”, l’appuntamento con l’artista Jago che si è raccontato in un talk e l’esposizione della sua opera “La David”, la presenza della storica a FIAT 1500 della Rai, e tante conferenze e panel di approfondimento.
