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Castellammare - Giù le Terme Nuove, a fine mese i lavori. «amministrazione inginocchiata davanti alla volontà del governatore»

Il consigliere comunale Mario D'Apuzzo: «L’amministrazione comunale, piegata e remissiva, si limita ad applaudire mentre il destino della città viene riscritto da altri».

tempo di lettura: 2 min
14/05/2025 09:37:29

Le Nuove Terme stanno per scomparire. Al loro posto, sorgerà il nuovo ospedale. Oggi la svolta annunciata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che a margine dell’inaugurazione del nuovo reparto di pneumologia dell’ospedale di Boscotrecase ha ufficializzato l’avvio dei lavori di demolizione del complesso termale stabiese. “Entro fine maggio si comincia”, ha dichiarato il governatore, dando una scadenza concreta al progetto..

Un intervento che ha subito suscitato a Castellammare di Stabia la reazione delle opposizioni in consiglio comunale. Maio D’Apuzzo, consigliere comunale ed ex candidato sindaco del centrodestra, parla di «ennesimo atto di violenza contro la nostra storia e contro il buonsenso».  «Non è il nuovo ospedale a scandalizzare – precisa - , ma il modo, il luogo e la filosofia che lo sorregge. Mentre il personale medico è ridotto all’osso, i pronto soccorso scoppiano, le attrezzature cadono a pezzi e i reparti sopravvivono solo grazie all’eroismo di pochi operatori sanitari, la Regione decide che la priorità è abbattere le Terme per costruire nuove mura. Come se fossero le strutture, e non le persone e i servizi, a curare i cittadini. uesta non è pianificazione sanitaria, è speculazione simbolica. È propaganda in calcestruzzo. È il trionfo dell’estetica sul bisogno reale».

Quindi punta il dito contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza, «inginocchiata davanti alla volontà del governatore, incapace di difendere la memoria storica, il patrimonio architettonico e le alternative progettuali proposte. Alternative concrete, come quella – più volte sostenuta in campagna elettorale – di valorizzare le strutture esistenti e potenziare l’ospedale San Leonardo, magari integrandolo con l’efficiente presidio di Gragnano, senza devastare ciò che resta della nostra vocazione termale».

«La struttura del Solaro – ricorda D’Apuzzo - rappresenta non solo un’architettura, ma un’identità, un’idea di città e di futuro che ora si vuole seppellire sotto i colpi delle ruspe, senza ascoltare la cittadinanza, senza un dibattito pubblico vero, senza un’alternativa condivisa. E l’amministrazione comunale, piegata e remissiva, si limita ad applaudire mentre il destino della città viene riscritto da altri. Il presidente De Luca impone, il sindaco esegue. E i cittadini? Osservano smarriti, esclusi da ogni processo decisionale, come comparse in una sceneggiatura già scritta. Ma Castellammare non è terra di conquista né palcoscenico per teatrini istituzionali. È una città viva, ferita ma non vinta, che merita rispetto e verità. E la verità è che questo ospedale, così come concepito, rappresenta una resa. Una resa culturale, politica e civile».

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