Domenica pomeriggio lo Stadio Dall’Ara accende i riflettori su una sfida dal fascino antico e dai numeri interessanti: Bologna–Napoli. Negli ultimi anni il confronto tra rossoblù e azzurri ha regalato equilibrio e spettacolo, con un solo successo partenopeo nelle ultime cinque sfide di Serie A (tre pareggi e una vittoria felsinea), dopo un periodo di dominio napoletano. Curiosamente, le due squadre hanno impattato in tre delle ultime cinque gare — tanti quanti nei precedenti venticinque incroci — a testimonianza di un equilibrio sempre più marcato.
Il Bologna, in particolare, ha pareggiato le ultime tre gare casalinghe contro il Napoli e punta a non eguagliare un record che resiste dal lontano 1989, quando arrivò a sei “X” consecutive in casa contro i partenopei.
I rossoblù di Vincenzo Italiano arrivano a questo appuntamento forti di 18 punti nelle prime dieci giornate, seconda miglior partenza nell’era dei tre punti a vittoria (meglio solo nel 1996/97). Il tecnico siciliano, che ha appena tagliato il traguardo delle 200 panchine in Serie A, conferma la sua fama di innovatore: 198 formazioni diverse e appena due volte lo stesso undici iniziale. In avanti, brilla la stella del giovane Santiago Castro, autore di tre gol nelle ultime tre presenze — e già tra i talenti più precoci d’Europa.
Il Napoli, invece, alterna luci e ombre: due gare senza segnare nelle ultime quattro (contro Torino e Como) e già due sconfitte in trasferta, tante quante in tutto lo scorso campionato. Eppure i numeri difensivi restano d’eccellenza: solo 25 tiri nello specchio concessi (meglio di chiunque altro in Serie A) e 4,5 gol subiti in meno rispetto agli Expected Goals, a conferma di una solidità ritrovata.
In un confronto tra due delle difese più attente del torneo — Bologna e Napoli sono tra le prime tre per minor numero di tiri subiti — la differenza potrebbe arrivare dai dettagli, o magari dai guanti di Vanja Milinkovic-Savic, uno dei portieri più efficaci d’Europa sui calci di rigore. Numeri, statistiche e talento si intrecciano dunque alla vigilia di una sfida che promette intensità, qualità e, come spesso accade, gol ed emozioni.
Nessun cambio per Antonio Conte, che conferma gli stessi 11 scesi in campo martedì sera in Champions contro l’Eintracht Francoforte. Coppia centrale formata da Rrahamani e Buongiorno a difesa di Milinkovic-Savic, con Di Lorenzo e Gutierrez sulle corsie basse esterne. Davanti alla difesa c’è il solito Lobotka, scortato da Anguissa e McTominay nel ruolo di mezzali. Al centro dell’attacco è inamovibile Hojlund, con Poolitano ed Elmas a far scorribande sugli esterni.
In avvio di gara subito tegola per Italiano: Skorupski accusa un risentimento muscolare a seguito di un rinvio, ed è costretto ad abbandonare anzitempo il rettangolo verde. Fuori per distorsione alla caviglia anche Ravaglia, il tecnico felsineo è costretto a gettare nella mischia il 2007 Massimo Pessina, all’esordio assoluto in massima serie. Al 13’ Rowe dai 20 metri fa partire una conclusione a metà strada tra un tiro e un cross, senza creare alcun pericolo alla retroguardia partenopea. Non sta a guardare il Napoli, con Holm costretto agli straordinari per contenere un volitivo Elmas. Al 17’ Hojlund ha spazio e tempo per convergere dalla destra verso il centro: sassata in prossimità della lunetta, con Ferguson che evita guai deviando la sfera oltre la linea di fondo. Pochi giri di lancette più tardi, gli uomini di Antonio Conte dispongono della più ghiotta chance della prima frazione di gioco. Dallinga perde un sanguinoso pallone orizzontale, Politano lancia la transizione, ma il destro a giro firmato Elmas è troppo telefonato per creare grattacapi al giovane Pessina. Lucumi svetta su palla inattiva ma non trova lo specchio della porta, quindi Rowe testa i riflessi di Milinkovic-Savic con una bordata da distanza siderale piuttosto insidiosa. Al 34’ il Bologna si fa pericoloso con terzo tempo di Dallinga a sovrastare Rrahmani. Il Bologna chiude bene gli spazi, Politano si fa strada chiudendo l’uno-due con Anguissa, ma la palla verso l’area piccola è troppo prevedibile.
All’uscita dagli spogliatoi c’è subito Cambiaghi per Rowe, ed il classe 2000 cambia volto alla partita. Al 52’ il Napoli cerca Hojlund con una verticalizzazione ben calibrata, ma Heggem legge bene l’azione e chiude con mestiere. Poco dopo, i felsinei sbloccano il risultato. Cambiaghi accelera sulla sinistra e va via a Di Lorenzo: palla verso il centro dove la zampata di Dallinga in anticipo su Rrahmani beffa l’estremo difensore partenopeo che non può difendersi. Passano pochi istanti, e Milinkovic-Savic deve mettere i pugni su una sventola di Orsolini da posizione defilata. Al 66’ i padroni di casa arrotondano ulteriormente il risultato: Lucumi è letale in terzo tempo su Rrahmani e Buongiorno, depositando di prepotenza in fondo al sacco. Antonio Conte rinfresca le corsie esterne inserendo David Neres e Lang. Prosegue la giornata storia per i campioni d’Italia: McTominay, dal limite dell’area, trova soltanto il muro felsineo e non riesce a rendersi pericoloso. Brividi sulla gran botta di Bernardeschi, mentre Lucumi non molla ed allontana nei pressi della linea bianca una conclusione sporca di Gutierrez. Entrano sul rettangolo verde anche Juan Jesus, Olivera e Lucca ma la musica non cambia: il Bologna amministra il doppio vantaggio, ed in extremis sfiora la terza rete con Dallinga che arriva troppo tardi all’appuntamento con il pallone.
BOLOGNA - NAPOLI 2-0
Reti: 5’ st Dallinga, 11’ st Lucumi
BOLOGNA (4-2-3-1) Skorupski (7’ pt Pessina); Holm, Heggem, Lucumi, Miranda; Pobega (36’ st Moro), Ferguson; Orsolini (36’ st Casale), Odgaard (15’ st Berbardeschi), Rowe (1’ st Cambiaghi); Dallinga. All: V. Italiano
NAPOLI (4-3-3) Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno (31’ st Juan Jesus), Gutierrez (31’ st Olivera); Anguissa, Lobotka, McTominay (36’ st Lucca); Politano (23’ st David Neres), Hojlund, Elmas (23’ st Lang). All: A. Conte
Arbitro: Chiffi della Sezione AIA di Padova
Note: Ammoniti: Hojlund (N), Lang (N), Orsolini (B), David Neres (N), Corner: 5-4. Recupero: 5’ pt, 4’ st.
La soddisfazione del mister: «Avevo chiesto una risposta d'orgoglio dopo la scoppola di Modena, ora dovremo dimostrare la stessa determinazione in trasferta».