"Tra me e Moretti non esiste alcun dualismo, anzi, ci frequentiamo anche al di fuori del campo"
tempo di lettura: 1 minE' subentrato nella ripresa del derby contro il Vico al posto di un Vicentin debilitato dal forte attacco febbrile da cui era affetto. Luigi Pezzella, il terzino mancino infortunatosi all'esordio stagionale contro l'Aversa Normanna ed out per sei lunghi mesi, torna sul match vinto domenica contro i costieri di mister Ferraro: "Siamo riusciti ad ottenere tre punti tutt'altro che agevoli - esordisce il calciatore ex Sorrento - La Juve Stabia è stata straordinaria nell'affrontare l'incontro con la grinta e la determinazione di una provinciale, lottando su ogni pallone dal primo all'ultimo minuto. Dal canto suo il Vico ha disputato un'ottima gara, ma non concretizzando le occasioni create, è stato condannato dal nostro letale cinismo". Il prossimo turno vedrà le vespe opposte ad un'altra formazione campana, la Scafatese: "Siamo consapevoli del valore dei canarini ed i derby sin qui disputati ci hanno insegnato che sono partite molto particolari, in cui non si può commettere l'errore di sottovalutare gli avversari. Siamo concentratissimi e domenica faremo di tutto per ottenere l'intera posta in palio dinanzi ai nostri tifosi". Il discorso si sposta poi su un eventuale dualismo con l'altro terzino stabiese, Vincenzo Moretti: "Il rapporto che lega me e Vincenzo va al di fuori dei rapporti fra compagni di squadra, in quanto ci frequentiamo anche fuori dal campo. Tra noi non esiste alcun dualismo, né tantomeno competizione, ci atteniamo semplicemente alle scelte del mister. Poi vien da sé che essendo reduce da un brutto infortunio, non possa ritenermi in condizione come chi ha accumulato circa 30 presenze." Infine un appello ai tifosi: "In questo rush finale abbiamo estremamente bisogno dell'apporto dei nostri tifosi. Domenica mi auguro di vedere un Menti gremito".
Il tecnico delle vespe si congratula con la squadra di Conte e commenta la vigilia della semifinale play-off di ritorno. «A Cremona partita difficile, dobbiamo fare 98 minuti con il casco in testa, senza abbassare i ritmi. Fortini? Non condivido il suo post sui social»