Mister Guido Pagliuca
Termina a Cremona il meraviglioso viaggio della Juve Stabia. Le reti grigiorosse di Castagnetti, Johnsen e Vandeputte ribaltano il 2-1 dell’andata piegando nella semifinale di ritorno dei playoff la strenua resistenza delle vespe rimaste in dieci per una più che discutibile espulsione di Andreoni. Un epilogo amaro analizzato con immensa umiltà ed invidiabile onestà intellettuale da mister Guido Pagliuca. «L’amarezza è devastante – ammette il trainer gialloblù –, la verità è che abbiamo giocato in dieci sin dal calcio di inizio. Con la massima onestà, ho sbagliato la scelta iniziale regalando un uomo ad una squadra forte come la Cremonese. Ciò ha fatto si che non ci esprimessimo bene, poi chiaramente per noi pesano assenze come quelle di Buglio, Fortini, Ruggero, Piscopo e Bellich che ha stretto i denti lasciando il campo durante l’intervallo. Giocare ogni 3 giorni ha pesato per una rosa come la nostra priva di tanti elementi preziosi, anche se questo non deve essere un alibi. Dieci calciatori hanno corso come dannati e non sono bastati. Il gol dell’1-0 fa rabbia, è nato da un contrasto non vinto che non fa parte del nostro essere. Ai ragazzi c’è da fare solo un grande applauso, dispiace che la stagione si sia chiusa con una sconfitta così netta. I nostri avversari sono di altissimo livello, gli vanno solo rivolti i complimenti per aver fatto meglio di noi. Dispiacciono le affermazioni avversarie di ieri in conferenza stampa, mi hanno insegnato a non spegnere la luce altrui per far brillare il piccolo bagliore nostro. Fanno male uscite del genere, anche se fa parte del calcio. Allo stesso modo sono dispiaciuto per la mia espulsione, ho semplicemente sorriso per il rosso dubbio ad Andreoni e l’immediato 2-0 di Johnsen. Dopo un anno vissuto dando il massimo mi ha fatto male chiudere così. Non sono un ex calciatore, mi sono costruito da solo senza che nessuno mi abbia mai regalato nulla e dico le cose come stanno. In un certo senso mi è parsa costruita, dopo ieri ho avuto il quarto uomo sempre accanto a me e ho visto grande attenzione verso i particolari. Qualche giorno fa, nel silenzio più assoluto, mia moglie mi ha chiesto cosa fosse accaduto se fossimo andati in finale e mi sono commosso guardando mio figlio Niccolò, poi ascoltare quelle parole di Stroppa ieri ha ferito sia me che i ragazzi». Doveroso è un pensiero agli oltre mille stabiesi al seguito della squadra ed alla dirigenza. «Dispiace tantissimo per i tifosi, si è creata un’unione fantastica tra noi e loro che avrebbe meritato un epilogo diverso. Il presidente Langella ha ringraziato la squadra per la stagione, possiamo solo ricambiarlo per esserci sempre stato accanto al pari del ds Lovisa, del direttore generale e dei tanti collaboratori che operano nell’ombra. Al termine di una partita così importante non so quanti allenatori verrebbero a dire di aver sbagliato la scelta iniziale, io lo faccio con l’onestà che mi contraddistingue. Avrei voluto favorire i ragazzi, ho finito per concedere un uomo alla Cremonese mettendoli in difficoltà. Dispiace, avremmo meritato un’uscita di scena meno netta». Da domani, per l’esercito di ragazzini folli che ha osato sfidare i giganti, sarà già tempo di programmare il futuro.
Il tecnico delle vespe si congratula con la squadra di Conte e commenta la vigilia della semifinale play-off di ritorno. «A Cremona partita difficile, dobbiamo fare 98 minuti con il casco in testa, senza abbassare i ritmi. Fortini? Non condivido il suo post sui social»
