La Procura di Napoli segue la pista del coinvolgimento della Camorra: una settimana dopo si giocava Juve Stabia - Sorrento
tempo di lettura: 2 minLo stadio Romeo Menti
Il 29 marzo 2009 alcuni teppisti, travestiti da tifosi, attesero dinanzi lo stadio Romeo Menti il ritorno della Juve Stabia dalla deludente trasferta di Pistoia costringendo poi i calciatori a svestirsi ed a restare in mutande tra lo sgomento generale. Un episodio che diede vita ad un'indagine investigativa che ha portato in Procura, come persone informate dei fatti e potenziali parti offese, due atleti militanti in quella stagione nel club gialloblù: Raffaele Biancolino e Gaetano Grieco. Le forze dell'ordine, in particolare, stanno battendo la pista che porterebbe al clan D'Alessandro, all'epoca dei fatti interessato a quanto avveniva in via Cosenza in merito all'affare calcioscommesse ribattezzato "Golden Gol". Il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo ed i pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa, che stanno conducendo l'inchiesta da parte della Dda di Napoli, sostengono che quella rappresaglia fu preparata a tavolino per impedire, appena una settimana dopo, quella del match Juve Stabia-Sorrento, ancora nell'occhio del ciclone, ad alcuni calciatori di scendere in campo. Gli accertamenti sul caso, condotti dai carabinieri del capitano Alessandro Amadei, avvalorano sempre più l'ipotesi dell'ennesima miscela esplosiva composta da calcio, tifo, teppisti, scommesse e Camorra. Il fascicolo sotto esame contiene tutte le possibili evoluzioni di un accurato meccanismo che avrebbe predisposto ad hoc, mediante quell'aggressione, lo scenario utile a realizzare la truffa della scommessa perfetta che vide in Cristian Biancone e Vitangelo Spadavecchia i perfetti esecutori dell'operazione condotta felicemente a termine da un inconsapevole Fabrizio Mineo, autore del gol decisivo. Ad essere ascoltati dalla Procura, come detto, Gaetano Grieco e Raffaele Biancolino, neanche a dirlo due dei tesserati più contestati in quella stagione. Giovedì 8 settembre, intanto, in merito alla vicenda calcioscommesse ed al match incriminato Juve Stabia - Sorrento, la Commissione Disciplinare della FIGC ascolterà proprio Spadavecchia e Biancone, accusati di "aver posto in essere comportamenti atti ad alterare l'esito della gara", oltre a Roberto Amodio, attuale amministratore unico delle vespe, che secondo il procuratore Stefano Palazzi partecipò all'illecito traendone vantaggi per la proprio società. E pensare che la Procura sta indagando contemporaneamente su un ingente numero di gare combinate che, partendo dalle serie minori, giunge sino alle massime categorie nazionali ed estere. Le mani della Camorra, dunque, sono ancor oggi in grado di veicolare il calcio nelle sue molteplici componenti, dalla quotidianità sin'anche ai risultati del campo. La lotta alla criminalità organizzata non è ancora terminata.
Il tecnico gialloblù alla vigilia del match: «Siamo in costruzione ma i segnali sono positivi. Voglio una squadra umile, operaia, che sappia soffrire e dominare. La Reggiana? Avversario tosto, ma abbiamo alternative e mentalità»