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Danilo D’Ambrosio dice addio al calcio giocato. L’ex difensore, che ha vissuto parte della sua carriera tra le fila della Juve Stabia e ha concluso la sua ultima avventura con la maglia del Monza, ha salutato i tifosi sei giorni fa con un toccante messaggio pubblicato sui social.
Una lunga carriera durata vent’anni, che ha raggiunto l’apice durante gli anni all’Inter, dove ha conquistato uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe italiane.
«Saluto il ragazzo che sono stato e accolgo l’uomo che sono diventato», scrive D’Ambrosio. «Un uomo che ha avuto il privilegio di trasformare il sogno di un bambino in una realtà lunga 20 anni».
Poi conclude: «Il calcio non sarà più ai miei piedi ogni domenica, ma resterà per sempre dentro di me.»
Il suo percorso ha conosciuto una tappa importante a Castellammare di Stabia, dove giunse alla corte di mister Rastelli dopo l’esperienza al Potenza. Nonostante la retrocessione nella stagione 2008/09 di Prima Divisione, fu protagonista della pronta risalita in C1 grazie alla vittoria del campionato.
In gialloblù collezionò 47 presenze e mise a segno due reti, una contro il Barletta e una contro il Monopoli. Proprio la sfida contro i pugliesi fu la sua ultima con la maglia della Juve Stabia, prima del doppio salto di categoria.
D’Ambrosio proseguì poi la sua carriera al Torino, dove riuscì a convincere anche i più scettici, segnando la sua prima rete in Serie B contro il Modena. Da lì in avanti, una crescita continua, culminata con l'approdo all'Inter e la consacrazione nel calcio italiano.
Le interviste a Fabio Mangone - Direttore Museo Correale; Luca Di Franco - Sovrintendente Antichità, Belle Arti e Paesaggio; Gaetano Mauro - Presidente Museo Correale.