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Juve Stabia - Dionigi avvisa i suoi: «A Castellammare sarà una battaglia. Gialloblù con un DNA chiaro, Abate ha lasciato il segno»

Il tecnico granata alla vigilia della sfida del Menti: «Stabia squadra organizzata, ambiente caldo e stadio stretto: il fattore casa è un’arma in più. Abate? Ha tracciato un filo tecnico importante, ma ogni allenatore ha la sua impronta»

tempo di lettura: 4 min
di Davide Soccavo
12/09/2025 07:54:05

Alla vigilia della terza giornata del campionato di Serie BKT, la Reggiana si prepara alla trasferta di Castellammare di Stabia. Dopo il pareggio interno contro il Venezia, le Vespe vogliono sfruttare il fattore campo, centrare la prima vittoria stagionale e invertire la tendenza negativa dei precedenti contro la Reggiana, una vera e propria “pecora nera” per i gialloblù quando gioca al Romeo Menti.

Le parole di mister Davide Dionigi, intervenuto in conferenza stampa ai microfoni ufficiali del club, tracciano il punto della situazione in casa granata:

«La squadra ha lavorato molto bene – ha esordito Dionigi – I ragazzi hanno spinto forte, stiamo aumentando l’intensità. Anche chi è arrivato in ritardo ha risposto bene, a parte qualche normale acciacco dovuto all’adattamento. Ci vorrà qualche settimana per essere tutti al pari.»

Sul tema dell’adattamento al sintetico, il tecnico sottolinea: «Lavorare sul sintetico può servire. In Serie B ci sono 4-5 campi in sintetico. Serve abituarsi: è un tipo di gioco diverso e chi ci gioca abitualmente è più avvantaggiato.» Quanto alla flessibilità tattica: «Abbiamo difensori che ci permettono di adattarci sia ad attaccanti veloci che a quelli più strutturati. In base all’avversario possiamo cambiare qualcosa.» Dionigi ha poi analizzato l'avversario di turno: «La Juve Stabia sta proseguendo un progetto tecnico iniziato lo scorso anno. Ha alternato più moduli e dobbiamo farci trovare pronti a ogni loro proposta di gioco. Contro il Venezia hanno fatto un ottimo primo tempo.»

Riguardo agli obiettivi stagionali, il mister resta con i piedi per terra: «Salvezza? Sento l’aria giusta. È normale che tutte le squadre vogliano sognare qualcosa in più, ma noi siamo una realtà concreta. Il nostro obiettivo è consolidare la categoria, come ha detto anche la società e Amadei. Poi il tempo e il lavoro possono portarci oltre, ma dobbiamo essere realisti.» «Dobbiamo ancora crescere molto. Abbiamo disputato solo due partite e stiamo aumentando l’intensità. Serviranno quattro, cinque, sei giornate per vedere partite importanti. In alcuni momenti siamo stati compatti, ma dobbiamo rifinire meglio gli ultimi passaggi. Fa parte del percorso.»

Sulla Juve Stabia: «Anche quest’anno hanno fatto un buon mercato, puntando su giovani interessanti. È un progetto simile a quello dell’anno scorso. Il loro DNA è chiaro. Vedremo se riusciranno a ripetere i successi passati.» Riguardo alla rosa della Reggiana e al mercato: «Quando abbiamo fatto le cessioni, ci siamo subito messi al lavoro con il direttore e la società per individuare profili funzionali. Quest'anno abbiamo cambiato sistema di gioco, e servivano giocatori diversi. Abbiamo scelto elementi motivati, che vogliono rilanciarsi. Finora devo solo ringraziarli per la massima applicazione. Poi, come sempre, sarà il campo a parlare.»

Sulla formazione: «Ci portiamo dietro qualche acciacco dalla gara con l’Empoli, con diversi scontri di gioco. Questo influenzerà la scelta dell’undici titolare per Castellammare. Voglio valutare qualche accorgimento fino all’ultimo.» «Qualcuno non ha svolto tutto il ritiro, qualcun altro non ha fatto la preparazione completa. Concedo sempre un minimo di tempo per adattarsi, soprattutto dal punto di vista tattico.» Sui numeri della rosa: «Una rosa di 30 giocatori? Credo sia il numero giusto. La B è un campionato estenuante. Serve ampiezza per reggere i ritmi e far crescere giovani che saranno pronti tra qualche mese.»

Infine, un pensiero sul confronto con gli allenatori precedenti e sull'ambiente di Castellammare: «Pagliuca e Abate? C’è un filo conduttore, ma è normale che ogni allenatore porti qualcosa di diverso. Castellammare è un ambiente caldo, con uno stadio molto stretto. Sarà una partita combattuta, loro fanno del fattore casalingo un vero fortino. Ma la Reggiana ha già affrontato partite di questa difficoltà. Ringraziamo i nostri tifosi per il loro ennesimo sforzo.» «I veri valori della B emergono dopo la decima giornata, per tanti motivi. È normale che sulla carta si guardino classifiche e valori di mercato, ma spesso le partenze lampo non corrispondono ai finali di stagione.» Chiude con un pensiero personale: «Per me la Serie B è così: le partite vanno giocate fino alla fine. In una gara ce ne sono tante. L’esempio lampante è stata la sfida contro l’Empoli. Quanto a Mottola, è motivo d’orgoglio vederlo tornare dalla Nazionale: è cambiato, migliorato. Chi fa questo mestiere vive anche per queste emozioni. Deve essere motivo d’orgoglio anche per la società.»

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