Mister Ignazio Abate è intervenuto quest’oggi in conferenza stampa presso la sala stampa dello stadio Romeo Menti, per rispondere alle domande dei media alla vigilia della sfida contro la Reggiana, in programma domani alle ore 15. Si tratta di un match valido per la terza giornata di campionato, che vedrà le Vespe affrontare un avversario ostico: la Reggiana, reduce da una vittoria e una sconfitta, ha spesso avuto la meglio nei precedenti disputati al Menti, dimostrando solidità anche in trasferta. L’obiettivo della Juve Stabia sarà quello di sfatare questo tabù casalingo e conquistare la prima vittoria stagionale davanti al proprio pubblico.
«Ringrazio la società per gli sforzi fatti per allestire una squadra competitiva. Sta a noi costruire un’identità forte. Quando si cambia tanto, bisogna lavorare a testa bassa, con pazienza. Siamo ancora in costruzione, ma fin da subito ho apprezzato l’atteggiamento e la voglia di tutti i ragazzi. È un aspetto fondamentale per creare senso di appartenenza.»
Sugli ultimi arrivati:
«I nuovi sono indietro dal punto di vista fisico. Serve tempo per portarli in condizione. Hanno bisogno di minutaggio e valuterò chi potrà partire dall’inizio e chi entrerà a gara in corso. Contro il Venezia ero rammaricato per non aver vinto. Un pareggio, in un campionato così complicato, va comunque tenuto stretto. La prestazione è sempre fondamentale, anche se il risultato non arriva sempre di conseguenza. Nel calcio bisogna imparare a vincere anche le partite “sporche”.»
«Il gruppo sta assimilando concetti importanti e ci vuole tempo. Anche i nuovi devono essere accompagnati gradualmente. Durante la sosta hanno lavorato con entusiasmo e questo mi rende fiducioso. Ho a disposizione valide alternative e posso preparare bene il piano gara. Domani dovremo avere un approccio deciso, con la mentalità di dominare. Sarà una partita diversa rispetto a quella col Venezia. Ho rivisto la gara dell’anno scorso contro la Reggiana, dove abbiamo sofferto molto sulle ripartenze. Questo deve farci riflettere: serve concentrazione massima. La Reggiana è un avversario tosto, e non lo dico solo per i precedenti. Mi sono informato sul passato: vincere contro di loro non è mai stato facile. Questo deve essere uno stimolo in più.»
«Con l’allenatore Pagliuca condividiamo molti principi di gioco. Ma quando affronti squadre più forti, serve anche la capacità di soffrire, di stare nel ritmo della partita con tenacia. Voglio una squadra coraggiosa, che sappia alternare i momenti di pressione. Non mi piace chi fa solo il compitino: voglio vedere ragazzi che si divertono. Ho ancora dei dubbi sulla formazione. Il livello di competitività interna si è alzato molto, ed è un grande vantaggio. So con certezza chi potrà entrare a gara in corso, ma valuterò ancora chi partirà titolare.»
«Chi è rientrato dalla Nazionale è tornato molto carico. Bellich ha un affaticamento muscolare e non vogliamo rischiarlo. Ciammaglichella è ancora fermo e ci vorrà tempo. Non ho dubbi sul modulo: abbiamo varie soluzioni, possiamo giocare con due o tre centrocampisti, con due o tre punte. L’importante è avere una mentalità chiara e forte. Domani sarà la prima gara alle 15, farà caldo, e servirà grande intelligenza nella lettura dei momenti. Su questo mi aspetto risposte importanti.»
«Non so se la Reggiana giocherà con un blocco basso. Sono bravi ad alternare i ritmi. In ogni caso, noi dobbiamo essere capaci di adattarci. Quando affronti squadre molto chiuse, serve pazienza, non bisogna forzare. È difficile scardinare una difesa a cinque, figuriamoci quando si difende in otto. La crescita non è mai costante: si apprende un concetto, poi magari lo si dimentica e lo si assimila di nuovo. L’importante è che i segnali siano positivi, e finora lo sono. Ma come sempre, sarà il campo a parlare.»
«Sono strafelice del gruppo. Si respira positività, nessuno si lamenta. Abbiamo fatto una settimana di lavoro importante. La nostra deve essere una mentalità umile, operaia. Chi fa il “compitino” non mi piace. Serve fame, voglia di vivere il calcio a pieno. Chi sta in questo mondo deve volerci restare, aumentare sempre il livello. Leone? Sono innamorato dei giocatori tecnici che pedalano. Nel calcio moderno, devi saper pedalare. È un ragazzo serio, equilibrato, con qualità importanti. Può fare la differenza, ma ci saranno partite in cui giocherà e altre in cui no. Nessuno ha il posto assicurato.»
«Il minutaggio ai giovani non è imposto: deve essere meritato. Il direttore crede tanto in loro, ma qui si gioca chi dimostra. La competizione in settimana è già altissima. Da domenica potremo alternare più strategie. Ora siamo nella fase di assestamento, e dobbiamo capire qual è l’abito giusto per questa squadra. Le partite si vincono anche con il morale. Dove non arriviamo con la qualità, dobbiamo arrivarci con altri valori.»
Il tecnico gialloblù alla vigilia del match: «Siamo in costruzione ma i segnali sono positivi. Voglio una squadra umile, operaia, che sappia soffrire e dominare. La Reggiana? Avversario tosto, ma abbiamo alternative e mentalità»