La costruzione del sottopasso di via Cosenza a Castellammare di Stabia continua a essere oggetto di discussione tra l’azienda di trasporto urbano EAV, le autorità locali e i cittadini. Lunedì 29 maggio alle ore 18:30 tutti gli stabiesi sono invitati a partecipare ad un incontro pubblico che si terrà presso il Supercinema, un’occasione imperdibile per discutere insieme sul tema. I dirigenti dell’Associazione commercianti stabiese (ASCOM) si sono incontrati con diversi esponenti della politica cittadina per esaminare la questione riguardante il sottopasso. I presenti alla riunione hanno firmato un documento confermando il loro no alla realizzazione del progetto.
Il sottopasso, secondo i piani di EAV, consentirebbe di aumentare la frequenza dei treni sulla tratta Napoli-Sorrento e, al tempo stesso, eviterebbe il perdurare delle sbarre del passaggio a livello abbassate per molto tempo. Naturalmente si sono creati dei dissensi tra coloro che sono a favore della sua costruzione e coloro che ne sono fortemente contrari. “Realizzare il sottopasso a via Cosenza – afferma l’ex Sindaco Gaetano Cimmino – equivale a sancire la distruzione di un quartiere: oltre 20mila abitanti resterebbero isolati dal centro cittadino e decine di attività commerciali sarebbero costrette a chiudere.” A destare molta preoccupazione è la posizione del sottopasso. Secondo alcuni, l’opera non solo distruggerebbe l’aspetto storico e architettonico del quartiere, ma danneggerebbe anche il commercio sia del rione che dell’intera città. Inoltre, metterebbe a rischio la sicurezza dei cittadini: la forte pendenza che dovrebbe avere, provocherebbe notevoli disagi per i residenti, oltre ad eventuali problemi di allagamento in caso di temporali. C’è chi, invece, sostiene che la costruzione del sottopasso comporterebbe soltanto un beneficio per l’intera città di Castellammare, perché sarebbe in grado di migliorare la mobilità. Si ipotizza che la realizzazione di quest’opera dovrebbe avvenire in 3 anni, ma niente esclude che potrebbe anche subire dei rallentamenti. In ogni caso, l’auspicio è che si giunga a un compromesso tra le parti coinvolte e che si trovi al più presto una soluzione che sia soddisfacente per tutti. Non distruggiamo la nostra città, valorizziamo le sue bellezze.
Emergono i primi reperti e alcuni scheletri di vittime dell’eruzione del 79 d. C. Sono stati avviati a febbraio nuove indagini nella cosiddetta Regio IX di Pompei - uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito.