Si riaccende la questione sul sottopasso di Via Cosenza voluto da Eav. A far insorgere cittadini, commercianti e politici è stata la notizia data nei giorni scorsi da Metropolis secondo cui i commissari prefettizi avrebbero dato carta bianca ai tecnici comunali per dare l’ok all’opera.
Un intervento che si preannuncia catastrofico per l’intera città di Castellammare di Stabia e non solo per il rione San Marco. Un progetto sulla carta di 3 anni che, stando anche ai tempi slittati della realizzazione della stazione Stabiae Scavi, ne impiegherà il doppio, paralizzando e penalizzando oltre modo un’intera città che ne uscirebbe socialmente ed economicamente, e forse irrimediabilmente, mortificata. Già in passato la politica aveva detto “no” al progetto. Ora che a Palazzo Farnese ci sono i commissari, il presidente EAV Umberto De Gregorio torna alla carica. Milioni di euro da investire per un progetto che devasterà la città il cui unico scopo è quello di far guadagnare qualche minuto ai treni da e per Sorrento. Il classico progetto in cui il gioco non vale la candela. Ma invece la Regione, guidata da Vincenzo De Luca, questi soldi li vuole spendere e poco importa se a pagarne le conseguenze sarà Castellammare di Stabia.
«Ma se la Regione vuole proprio investire su Castellammare perché non fa riaprire le Terme?» è la domanda più ricorrente che fanno i cittadini. L’impressione è che ancora una volta la città stabiese deve piegarsi ai voleri dichi cerca a tutti i costi di favorire la penisola sorrentina.
Ed allora ecco che oltre ai cittadini, anche i politici scendono in campo per chiedere ai commissari di fermarsi e lasciare al prossimo consiglio comunale la decisione su cosa fare di questo progetto. Un coro bipartisan che si leva sia dal centrosinistra che dal centrodestra, oltre che dai parlamentari locali.
E per iniziare a programmare “le barricate” contro un eventuale assenso che dovesse giungere dal comune, l’ASCOM ha organizzato per giovedì sera un incontro aperto a chiunque voglia dare un proprio contributo alla causa. «Serve una mobilitazione cittadina – si ripete come un mantra anche sui social – Bisogna scendere in piazza e fermare l’EAV che sta solo distruggendo la nostra città».
Emergono i primi reperti e alcuni scheletri di vittime dell’eruzione del 79 d. C. Sono stati avviati a febbraio nuove indagini nella cosiddetta Regio IX di Pompei - uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito.