Municipio Santa Maria la Carità
A pochi giorni dall'intervento del sindaco Franco Cascone sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha chiarito l'inesistenza del vincolo paesaggistico a S. Maria la Carità, Domenico Elefante tiene a fare alcuni doverosi chiarimenti a riguardo per dare merito e rilevanza a chi ha contribuito con un "lavoro di squadra" a raggiungere questo storico risultato, tra cui al lavoro svolto in passato da alcuni consiglieri comunali d'opposizione ed alcuni cittadini sammaritani, mentre l'Ente comunale, secondo lo stesso, ha soltanto "cavalcato" i successi raggiunti, andandosi a costituire anche parte contraria alla sentenza sospensiva del Tar Campania: "Quando nel 2006 sono stato a capo dell'opposizione in Consiglio Comunale ed ero componente della commissione per la Variante al Piano Regolatore Edilizio, insieme ai consiglieri comunali Francesco Buondonno e Michele Del Sorbo, abbiamo accertato che nel DM 28/03/1985 pubblicato sulla G.U. n.98 del 26/04/85 il comune di S. Maria la Carità non era ricompreso tra i tanti comuni richiamati e abbiamo proposto successivamente con la nota prot. n. 3645 del 8 Marzo 2006, l'inserimento all'ordine del giorno della proposta dell'atto di deliberazione dove si prendeva atto dall'esclusione dal PUT di Santa Maria la Carità, non rientrando nel D.M. del 28 Marzo 985 e non avendo nessun requisito richiamato nella legge Galasso n.431 del 8 Agosto 1985 riguardante la "protezione delle bellezze naturali e paesaggistiche richiamate nella legge n. 1497 del 29 Giugno del 1939" (ora D.L. 4204). Questo dovrebbe essere considerato un atto storico per il comune di Santa Maria la Carità - tiene a sottolineare - perché sarà l'atto fondante sul quale sono partiti una serie di ricorsi che ha liberato S. Maria la Carità dai famosi vincoli paesaggistici e dall'errore di considerarlo un comune vincolato, così come deve essere considerato l'atto dal quale poter incominciare a discutere per far uscire S. Maria dal PUT. Oggi tenendo conto del lavoro svolto negli anni passati per il chiarimento del vincolo paesaggistico a Santa Maria - continua Elefante - possiamo ritenere che fosse scontato il risultato ottenuto con la Sentenza n. 917/2011 del Consiglio di Sato. Già con l'ordinanza sospensiva emessa il 26 Luglio 2007 dalla II sezione del Tar Campania-Salerno sul ricorso n. 2102 del 2006 proposto da una libera cittadina sammaritana, L.A., contro il Comune di Santa Maria la Carità, si stabiliva l'inesistenza allo stato di rilievi grafici o mappali da cui si presupponeva che non ci fossero i vincoli ambientali e paesaggistici sul nostro territorio. Lla svolta sulla questione del vincolo è stata raggiunta dopo una serie di ordinanze sospensive ottenute da cittadini privati sammaritani che hanno dovuto ricorrere ai vari Tar campani, a proprie spese, fino a quando il 17 Novembre 2009 il cittadino Alberto Longobardi (fratello dell'ex sindaco di S. Maria la Carità Carlo Longobardi) difeso dall'avvocato Alberto Vitale, ha ottenuto la prima importante e storica sentenza con la quale acclamava che il territorio comunale di S. Maria la Carità non rientrava tra quelli contemplati nel D.M. 28 Marzo 1985 annullando un decreto della Sopraintendenza dei Beni Ambientali con il quale aveva annullato in precedenza il provvedimento emesso dal dirigente del III Settore Urbanistica n.29/29 del 18 Febbraio 2008 dell'Ente comunale di S. Maria la Carità riguardante il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica ai sensi D.L. 42/2004 relativo ad opere per un impianto serricolo. Alle altre sentenze favorevoli ottenute successivamente dai cittadini sammaritani, la Sopraintendenza ai Beni Ambientali in persona del Ministero pro-tempore e difesa dai propri legali, ha impugnato la sentenza del Tar Campania n. 2749/2010 avendo sempre ad oggetto il ricorso dell'amministrazione comunale di S. Maria la Carità per l'autorizzazione paesaggistica n. 15229 del 2007 rilasciata dal comune di S. Maria la Carità del 29 Ottobre del 2007 riguardante la ricostruzione di un edificio dei cittadini S.A., A.A., N.A e I. D.R., difesi dagli avvocati Raffaele Montefusco e Luigi Torrese". "Lo scorso 11 Febbraio 2011 - spiega l'ex sindaco di Santa Maria la Carità Carlo Longobardi - con la sentenza definitiva è stato finalmente sancito, perché risultante chiarissimo dagli atti prodotti in precedenza dagli stessi cittadini sammaritani "che il comune di Santa Maria Carità non è sottoposto al D.M. 28 Marzo 1985 concernente la protezione delle bellezze ambientali e paesaggistiche", così come c'è da ribadire, come si evince dagli atti ufficiali emessi dal Consiglio di Stato che l'Ente comunale nella persona pro tempore del Sindaco, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Messina e Alberto Vitale, si sono costituiti parte contraria ed hanno impugnato per riformare la sentenza emessa dal Tar Campania-Napoli n. 2749/2010 con la quale i cittadini sammaritani hanno ottenuto la sospensiva. A tal fine, non si riesce a capire l'esultanza del Sindaco dei giorni scorsi perché dagli atti ufficiali si evince che l'Ente comunale era contrario ed ha impugnato i ricorsi fatti dai cittadini sammaritani, tanto che il Consiglio di Stato ha respinto la resistenza dell'Ente Comunale. Pertanto, avendo perso il ricorso, il Comune di S. Maria la Carità dovrà incominciare a prepararsi a restituire tutte le somme riguardanti le indennità risarcitorie ai sensi della legge 1497/39 corrispondente al 3% del valore dell'immobile che i cittadini sammaritani hanno dovuto pagare all'Ente negli scorsi in sede di rilascio di concessione edilizia in sanatoria".
Tante le attività che si sono svolte il primo giorno: l’incontro con i protagonisti della serie “Mare Fuori”, l’appuntamento con l’artista Jago che si è raccontato in un talk e l’esposizione della sua opera “La David”, la presenza della storica a FIAT 1500 della Rai, e tante conferenze e panel di approfondimento.