Castellammare di Stabia si avvicina alle elezioni regionali con una serie di partite decisive che renderanno la città uno dei baricentri del dibattito politico. Mancano due mesi al voto e già si intravedono i dossier che, più di altri, segneranno il futuro del territorio: il porto, le terme, il nuovo ospedale e la rete dei trasporti. Quattro questioni che non riguardano solo il perimetro comunale, ma che si intrecciano con le scelte strategiche che il prossimo governo regionale dovrà compiere.
Il porto resta un fattore chiave per Castellammare: un’infrastruttura strategica che attende un piano chiaro di rilancio, capace di tenere insieme la cantieristica, il traffico passeggeri e le potenzialità turistiche. Senza un disegno complessivo, il rischio è che la città perda una risorsa essenziale per la sua economia.
Le terme, simbolo del declino di un patrimonio che un tempo rendeva Castellammare una capitale del turismo e della cura, sono al centro di un dibattito che dura da anni. La riattivazione, in una forma moderna e sostenibile, richiede una visione di sistema che solo la Regione, in sinergia con lo Stato, può garantire.
Il nuovo ospedale è anch'esso un fattore rilevante nel dibattito. L'opera è stata presentata come una svolta per la sanità locale e per l’intera area stabiese-vesuviana. I lavori di demolizione propedeutici all’edificazione sono annunciati come imminenti, ma il percorso seguente sarà seguito dal prossimo esecutivo regionale.
Infine i trasporti, tema che lega Castellammare alla Penisola sorrentina, al Vesuviano e a Napoli. La realizzazione della nuova tramvia Gragnano–Castellammare, l’integrazione con la rete ferroviaria e il miglioramento delle linee di collegamento restano obiettivi strategici per ridurre isolamento e congestione. Senza interventi strutturali, la mobilità rischia di restare il tallone d’Achille dello sviluppo.
Il voto regionale, dunque, per Castellammare non sarà solo la scelta di un presidente o di un partito, ma la possibilità di incidere su quattro snodi vitali. Porto, terme, ospedale e trasporti: il prossimo governo della Campania avrà tra le mani la chiave per trasformare i simboli del ritardo in leve di crescita. E da queste scelte passerà gran parte del futuro della città.
Le interviste a Fabio Mangone - Direttore Museo Correale; Luca Di Franco - Sovrintendente Antichità, Belle Arti e Paesaggio; Gaetano Mauro - Presidente Museo Correale.