Appalto igiene urbana, i “Democratici e Progressisti” e Sinistra Italiana analizzano il bando e, dopo 5 mesi di gestione del servizio ad opera della nuova ditta, avanzano alcune riflessioni e qualche domanda. Secondo le forze politiche di sinistra “è giusto provare a capire se il servizio dell’igiene urbana, per quello che costa agli stabiesi, funzioni bene o meno”, anche alla luce di quanto lo stesso costi alle casse del Comune e quindi ai cittadini stessi. Parliamo di un appalto da ben 52.908.748 mln di euro compresi gli oneri di smaltimento (+5.290.874mln per iva), per i 5 anni di validità del contratto. Calcolando anche i precedenti 5 anni arriviamo a oltre 100 mln di €.
“Come ha funzionato nei 5 anni dal 2017 al 2022?” è la prima domanda che si pongono i “Democratici e Progressisti” e “Sinistra Italiana”. Secondo le loro considerazioni “non bene, senza elencare tutte le carenze, basta da solo il dato della raccolta differenziata per confermare che il servizio ha evidenziato insufficienze serie. Siamo al 51% mentre nel contratto l’obiettivo fissato era il 75%. Il mancato rispetto degli obblighi assunti dall’operatore è un’inadempienza grave che, peraltro, non consente di abbattere i costi per lo smaltimento dell’umido che i cittadini pagano. Come sia potuto accadere che il Comune negli anni, nonostante una chiara relazione svolta dall'assessore al ramo in Consiglio Comunale e il lavoro della commissione consiliare istituita ad hoc sui rifiuti, non abbia esercitato nessun controllo. Ciò fa emergere il sospetto che qualcosa non abbia funzionato correttamente .... Spetta anche alla Commissione Straordinaria, come sta già accadendo con il lavoro importante in corso, ripristinare un corretto funzionamento della vita del Comune, ed eliminare le zone d’ombra. Con questa convinzione che il lavoro in atto sia utile e serva alla città, ci permettiamo anche di chiedere una riflessione su alcune scelte compiute con il bando di gara per l’igiene urbana, e di rivolgere alcune domande al Dec. Per un appalto così delicato, in un settore così esposto, con le valutazioni riportate dal Prefetto, forse non andavano fatti anche più tentativi per favorire un’adeguata partecipazione e concorrenza? Era contemplato nel bando che si potesse procedere anche nel caso vi fosse stato un solo partecipante? Lo abbiamo letto, la consideriamo, però, una sottovalutazione, che fa percepire che nei fatti concreti niente sia cambiato. Ancora oggi bisogna rilevare, per fare un esempio, che anche la sede utilizzata dal “nuovo operatore” è sempre quella vecchia e disagiata di Sant'Antonio Abate, dell’operatore “uscente “. Il nostro allarme trae origine dalla situazione complessa in cui si trova la città, pensiamo che sarebbe importante cominciare con il piede giusto. Il nuovo operatore ha cominciato il servizio già da 5 mesi un tempo breve per trarre già delle conclusioni, sufficiente però per poter dire siamo preoccupati, la città non ci sembra pulita. Chiediamo, per queste ragioni, che si intervenga subito per apportare le correzioni necessarie, per evitare che si ripetano, per la modica cifra di 58 milioni di €, le stesse situazioni che si sono verificate nei precedenti 5 anni, in materia di controlli, sanzioni, possibili rescissioni contrattuali e quant’altro. È questa preoccupazione che ci spinge anche a porre alcune domande al DEC di Castellammare (direttore esterno dell’appalto). Il Dec è una figura chiave per verificare l’andamento dell’appalto, per contestare le cose che non vanno e le inadempienze contrattuali: - Il problema della sede operativa e legale da ubicare, come previsto dall’Art.31, a Castellammare è stato risolto? - Quali misure e strategie si pensa di adottate per raggiungere le soglie previste di raccolta differenziata ? - Come si pensa di ripristinare le isole ecologiche, ora distrutte, che nel piano invece assumono un ruolo rilevante ? - L’organizzazione del lavoro è stata attuata secondo il piano previsto? Il Comune ha svolto delle verifiche per evitare dalle ore notturne alla pulizia della Villa, etc, di pagare prestazioni non dovute ? - Il parco automezzi corrisponde a quanto previsto nel capitolato, circa 89 automezzi per espletare il servizio che non abbiano la prima immatricolazione antecedente ad anni 5? In ultimo, che tempi si prevedono per la riapertura dell’isola ecologica, la cui chiusura da mesi sta creando seri disagi e difficoltà a smaltire, abiti, potature, olii usati? Il quadro normativo di riferimento, lo vogliamo sottolineare, attribuisce un ruolo importante al Dec. Per tali ragioni, su un appalto di queste dimensioni, per i problemi che immediatamente si riversano sui cittadini , se quanto previsto nei capitolati, non dovesse essere applicato con scrupolo dall’impresa, pensiamo che informare la città sull’andamento di questo servizio e sulle sanzioni adottate sia doveroso” concludono.
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»