A distanza di quasi un anno dalle parole pronunciate dal sindaco Luigi Vicinanza in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, a Castellammare di Stabia la sicurezza urbana resta un’emergenza irrisolta. All’epoca, nel periodo dell’istituzione della cosiddetta “zona rossa” nell’area della Villa comunale, il primo cittadino ringraziava il Prefetto di Napoli e ribadiva come la sicurezza non avesse colore politico ma fosse una “precondizione per il vivere civile”. Parole e circostanza ricordare oggi dal consigliere comunale Nicola De Felippo che denuncia come in quasi dodici mesi l’attuale amministrazione non avrebbe adottato provvedimenti concreti né messo in campo azioni efficaci per contrastare una criminalità sempre più diffusa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: "furti di auto, moto e scooter, così come quelli ai danni di commercianti e tabaccai, non fanno più notizia. Sono diventati un fatto ordinario, accettato e persino “metabolizzato” dalla cittadinanza".
"Ogni giorno, in centro come in periferia, spariscono veicoli parcheggiati sotto casa o nelle aree di sosta. Non serve più agire nel cuore della notte: bastano pochi minuti, spesso in pieno giorno" dice De Filippo. Stime ufficiose parlano di tre o quattro auto rubate quotidianamente, a cui si aggiungono decine di moto e scooter.
Negli ultimi giorni, inoltre, l’emergenza ha superato un ulteriore confine: i furti non si limitano più alle strade, ma colpiscono direttamente le abitazioni. Al rientro a casa, sempre più cittadini si trovano di fronte a porte forzate, case violate e spazi privati devastati. Una situazione che alimenta un clima di paura e insicurezza generalizzata.
Secondo De Filippo, questa illegalità diffusa viene di fatto ignorata dall’amministrazione comunale, che apparirebbe “sorda e muta” di fronte a un’emorragia costante che colpisce indistintamente lavoratori, famiglie, anziani e giovani. Il messaggio che passa è devastante: chi ruba agisce senza timore, chi subisce resta solo.
Il danno, sottolinea il consigliere, non è solo economico, ma anche sociale, culturale e morale. Cresce l’ansia di rientrare la sera, la paura di lasciare la propria casa anche solo per poche ore, la sensazione che la città non sia più uno spazio protetto ma un territorio abbandonato alla legge del più forte.
“La sicurezza urbana non può essere un tema secondario né affrontato con interventi sporadici o comunicati rassicuranti”, afferma De Filippo. Quando i furti diventano sistematici, il problema non è il singolo episodio ma l’assenza di una risposta strutturata, visibile e continuativa. Il rischio concreto è quello di legittimare l’illegalità, facendo passare il messaggio che tutto sia tollerabile purché non faccia troppo rumore.
Castellammare di Stabia, conclude il consigliere comunale, non può e non deve abituarsi a questo stato di cose. “La sicurezza è un diritto, non una concessione. Denunciare ciò che accade non è allarmismo, ma un atto di responsabilità civile. Solo agendo con decisione si può restituire la città ai suoi cittadini”.
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