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Verso Napoli-Bologna. Antonio Conte: «Dalle difficoltà alla finale, il Napoli ha ritrovato sé stesso»

Alla vigilia della Supercoppa contro il Bologna, Conte rivendica il percorso del Napoli: cadute, risalite e ambizione intatta

tempo di lettura: 3 min
di Giovanni Minieri
22/12/2025 01:49:11

Foto: Ssc Napoli

Alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana contro il Bologna, Antonio Conte traccia un bilancio lucido del percorso del Napoli, partendo dal valore umano e sportivo di un gruppo che ha dovuto affrontare ostacoli tutt’altro che banali. L’allenatore azzurro invita a non perdere la memoria storica: «Arriviamo da uno scudetto straordinario conquistato dopo un decimo posto, e spesso questo viene dimenticato o dato per scontato». Una stagione che Conte sapeva sarebbe stata complessa fin dall’inizio, complici l’inserimento di nove nuovi giocatori e una lunga serie di infortuni pesanti. «Non basta “trapiantare” calciatori – sottolinea – quando perdi elementi importanti per tre o quattro mesi, l’incidenza è inevitabile, anche se a volte si preferisce non vederla».

Nonostante le difficoltà, il Napoli è dove dovrebbe essere: in lotta in campionato e con la possibilità di giocarsi il primo trofeo stagionale. «Siamo in finale, come il Bologna. Domani uno dei due vincerà un titolo e questo conta», ribadisce Conte, rivendicando il lavoro fatto nel superare un momento delicato. Le sconfitte, spiega, possono diventare un punto di ripartenza se analizzate con onestà: «Dopo il ko di Bologna abbiamo riflettuto su ciò che non funzionava. Lo abbiamo fatto in modo sereno, ottenendo cinque risultati utili consecutivi. Siamo caduti due volte, ma contro il Milan siamo ripartiti nel modo giusto, vincendo e arrivando a questa finale».

Il precedente con il Bologna non viene nascosto, ma neanche drammatizzato. «Non è stata una partita positiva per noi – ammette – abbiamo perso 2-0 e nel secondo tempo loro hanno messo qualcosa in più. Da allora, però, alcune assenze ci hanno costretto a trovare soluzioni nuove». Guardando a domani, Conte sa che l’analisi delle gare precedenti è inevitabile: «Abbiamo studiato cosa migliorare, come abbiamo fatto col Milan e come faremo sempre. Nel calcio di oggi è fondamentale fornire indicazioni chiare ai giocatori, sia in fase offensiva che difensiva».

Sul piano fisico e mentale, l’allenatore azzurro rassicura: la squadra ha ritrovato energie e profondità di rosa. «Le vittorie portano entusiasmo, fiducia, energia. Giocarsi un trofeo è una spinta enorme. Dico sempre ai ragazzi che alla fine si ricorda solo chi vince: ora, come quando si smette di giocare». Anche l’ipotesi dei rigori rientra naturalmente nelle valutazioni, ma senza ossessioni.

Conte non teme una diversa “fame” del Bologna: «Se loro dovessero averne più di noi, sarebbe un nostro limite. Possono essere superiori tecnicamente o tatticamente, ma sulla cattiveria agonistica dobbiamo almeno pareggiare».

Infine, parole di grande stima per Vincenzo Italiano: «Posso parlarne solo bene. È un allenatore che ha fatto la gavetta, ha sempre dimostrato voglia di crescere e migliorarsi. Ovunque sia stato ha lasciato il segno. Ha fame, passione, e questo si vede. Ha fatto bene a Firenze, sta facendo bene a Bologna e continua a dimostrare il suo valore».

Domani il campo dirà chi chiuderà il cerchio. Per Conte, però, il percorso del Napoli ha già dimostrato una cosa: anche nelle stagioni più complicate, l’ambizione resta intatta.

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