Mister Leonardo Colucci
La Juve Stabia deve continuare a percorrere il sentiero intrapreso nelle ultime partite. Il successo casalingo ottenuto contro la Virtus Francavilla rincuora un mister Leonardo Colucci orgoglioso della prestazione dei propri uomini. «I ragazzi meritano un plauso – ha ammesso l’allenatore gialloblù –, hanno disputato una grande partita. Volendo trovare un neo, siamo stati un po’ leziosi e nella ripresa ci siamo accontentati di amministrare il risultato. Abbiamo sempre lavorato bene, determinati messaggi dobbiamo lanciarli a noi stessi prima ancora che ai nostri avversari. Nello spogliatoio alzo sempre l’asticella, poi vien da sé che all’esterno cerchi di tutelare il gruppo. Anche se non parlo mai dei singoli, voglio complimentarmi con Pandolfi, il quale è reduce da 3 o 4 partite straordinarie cui è mancato solo il gol. Una menzione va anche a D’Agostino, in settimana gli ho detto di non attendere sempre la palla sui piedi e di affondare con la curiosità di scoprire cosa ci sia davanti a sé. In occasione del 2-0 mi ha ascoltato». Vietato parlare di un undici ideale. «Qui giocano tutti, cerco sempre di utilizzare i 5 cambi proprio perché non esistono titolari. Probabilmente, sinora, hanno giocato tutti tranne Picardi. Fondamentali sono lo spirito di sacrificio e l’approccio alle partite, basti pensare che Altobelli oggi voleva essere della battaglia nonostante un forte attacco influenzale. Nei piani iniziali sarebbe dovuto essere tra i titolari, poi ho schierato Carbone. Anche in avanti verrà il momento di tutti, ora stanno giocando D’Agostino, Santos e Pandolfi perché stanno bene e stanno interpretando egregiamente le due fasi. Oggi è il calcio a richiedere agli attaccanti di ripiegare, è un dato di fatto che più una squadra è corta, meno possibilità ha l’avversario di andare ad infilarsi tra le linee. I risultati delle ultime due partite non sono da ricondurre solo al valore delle contendenti, d’altronde anche noi possiamo dirci alla portata di chi ci affronta. Da calciatore ho vinto qualche partita contro le grandi squadre di serie A, dunque per indole voglio provare a vincere contro chiunque. Il campionato è ancora lungo, ora pensiamo al Latina». Mantiene i piedi ben saldi per terra il match winner Giuseppe D’Agostino. «Sono molto felice per i due gol – ha ammesso l’attaccante scuola Napoli –, soprattutto per il loro valore ai fini della vittoria della squadra. Era importante trovare continuità dopo il periodo difficile attraversato, siamo stati bravi a compattarci trovando nel gruppo la forza per rialzarci. Qui mi sento parte dell’organico come tutti, mi alleno sempre al massimo per convincere il mister a schierarmi. Sono d’accordo con lui quando afferma che oggi il calcio richiede di saper attaccare e difendere, motivo per cui ho giocato una partita di grande sacrificio al di là della doppietta. Sin qui non ho fatto nulla di straordinario, ho semplicemente sfruttato le occasioni concessemi cercando di farmi trovare sempre pronto. In questa fase mi sento bene fisicamente, posso e devo dare ancora tanto per la Juve Stabia». Tra le due reti, l’attaccante preferisce la seconda. «Mi è piaciuta particolarmente, anche perché è stata frutto degli insegnamenti del mister che in settimana mi ha più volte chiesto di attaccare la profondità. Il lancio di Mignanelli è stato splendido, lo definirei un gol alla Callejon. La dedica va alla mia famiglia e alla mia fidanzata, che mi seguono sempre dalla tribuna. Il mio idolo è Lorenzo Insigne, l’ho sempre ammirato. Personalmente cerco di apprendere i segreti di tutti gli attaccanti, compresi Lozano e Politano, di cui sto studiando la fase difensiva. Ora stiamo già pensando al Latina, andremo in trasferta per disputare un’ottima partita e provare a vincerla. La fiducia è fondamentale, ispira cose belle». Mister Antonio Calabro non depone le armi dopo la sconfitta di Castellammare che porta a 7 le gare senza vittoria della Virtus Francavilla, un ruolino di marcia che incide non poco sul morale dell’organico a sua disposizione. «Questo ko giunge indubbiamente in un periodo negativo in cui la squadra è condizionata anche sul piano mentale – ha sottolineato il tecnico nel post-gara –, quotidianamente lavoriamo con emotività e passione che non vengono premiate quando scendiamo in campo. La buona sorte non è oltretutto benevola nei nostri confronti, basti pensare che ieri abbiamo perso Perez durante la rifinitura per una distorsione alla caviglia. Venendo al match, poi, sul risultato di 0-0 abbiamo assistito ad un contatto sospetto in area stabiese che avrebbe potuto fruttare un rigore determinante per l’andamento della sfida. Ho dei dubbi anche sull’espulsione di Maiorino, dal campo ho avuto l’impressione che D’Agostino si stesse dirigendo verso l’esterno. Vien da sé che questi episodi non cancellino la rabbia per gli errori commessi in occasione dei due gol della Juve Stabia, ci siamo fatti sorprendere da tipologie di azioni studiate durante gli allenamenti e facilmente leggibili. Il 2-0, in tal senso, è ingiustificabile, ci alleniamo quotidianamente sull’ampiezza e abbiamo consentito all’attaccante di stoppare un lancio dai trenta metri e andare alla conclusione. Prendiamo troppi gol per la storia della Virtus Francavilla e di Calabro, la difesa deve imparare a muoversi di reparto». Di positivo vi è stato il modo in cui la squadra ha tenuto il campo nel secondo tempo. «Nell’intervallo ho chiesto ai ragazzi di continuare ad andare ad aggredire alta la Juve Stabia, non sono d’accordo con l’idea che i nostri avversari si siano accontentati del risultato. Questa reazione fa ben sperare in vista del prosieguo della stagione. Sappiamo di dover migliorare sotto diversi punti di vista, il calcio di serie C è fatto di seconde palle, contrasti vinti e ripartenze. Il problema non è rappresentato dalla propensione al tenere alta la linea anche perché in fase di non possesso siamo soliti difendere a quattro. Spero e sono convinto che la squadra abbia le qualità per tirarsi fuori da questa situazione, dobbiamo mangiare un po’ di letame e continuare ad affrontare le partite con cattiveria. La testa è già alla fondamentale partita con il Taranto, vietato mollare». Il campionato, d’altronde, è ancora lungo.
Tante le attività che si sono svolte il primo giorno: l’incontro con i protagonisti della serie “Mare Fuori”, l’appuntamento con l’artista Jago che si è raccontato in un talk e l’esposizione della sua opera “La David”, la presenza della storica a FIAT 1500 della Rai, e tante conferenze e panel di approfondimento.