Un calcio di rigore di Kanoute salva la Juve Stabia dal clamoroso capitombolo interno contro il Catanzaro. Il gol di Paponi al primo minuto illude le vespe che si ritrovano poi sotto per effetto delle reti di Sarao e Prestia prima del penalty risolutivo dell’esterno senegalese. Mister Carboni torna all’antico schierando i gialloblù con il 4-3-3. Tra i pali va Russo, in difesa Santacroce affianca Morero con Cancellotti terzino destro e Camigliano sul fronte mancino. Lungo la mediana è a sorpresa Lisi a supportare Capodaglio e Matute, in avanti Kanoute opera sulla corsia sinistra con Cutolo sulla fascia opposta. Paponi è la punta centrale. I calabresi replicano con un più classico 4-4-2 con Sarao e Giovinco terminali offensivi. L’avvio di match è pirotecnico, tant’è che dopo appena un giro di lancette Paponi trasforma in oro un cross di Lisi superando di piatto De Lucia. All’8’ immediata giunge la replica del Catanzaro con Sarao abile nel bruciare l’incerta retroguardia gialloblù e freddare Russo con un diagonale sul secondo palo. In chiusura di tempo giunge a sorpresa il sorpasso giallorosso per effetto di una micidiale incornata di Prestia su angolo di Giovinco. Si va così al riposo con gli uomini di Carboni sotto 2-1. La ripresa non è altrettanto spettacolare con gli ospiti che incanalano la gara sui binari del nervosismo e la Juve Stabia che cade nel tranello non riuscendo mai a creare pericoli dalle parti di De Lucia. A nulla servono in tal senso gli ingressi di Liviero, Marotta e Manari tra le fila dei padroni di casa che in pieno recupero devono ringraziare solo un ingenuo fallo di mani di Maita nella propria area di rigore su cross di Cancellotti dalla destra per avere l’opportunità di riagguantare il risultato. Dal dischetto Kanoute spiazza l’estremo difensore avversario salvando le vespe da un passo falso che avrebbe avuto del clamoroso dopo il blitz di Cosenza. Nei minuti finali scoppia poi una rissa che produce l’espulsione di Liviero prima che l’arbitro mandi le squadre negli spogliatoi. Il 2-2 del Menti lascia imbattuto un Carboni che sa di dover lavorare ancora sodo per poter trovare la quadratura di un cerchio tornato ad essere estremamente complesso.
Juve Stabia (4-3-3): Russo, Cancellotti, Santacroce, Morero, Camigliano (21’st Marotta), Matute, Capodaglio, Lisi, Cutolo (38’st Manari), Paponi (13’st Liviero), Kanoute.
A disposizione: Bacci, Tabaglio, Giron, Salvi, Izzillo, Allievi, Esposito, Mastalli, Rosafio. All.: Guido Carboni.
Catanzaro (4-4-2): De Lucia, Pasqualoni, Prestia, Sirri, Sabato, Van Ransbeeck (30’st Bensaja), Maita, Mancosu, Cunzi (42’st Basrak), Giovinco (17’st Patti), Sarao.
A disposizione: Svedkauskas, Gomez, Leon, Campagna, Njiki, Imperiale. All.: Alessandro Erra.
Arbitro: Andrea Capone della sezione di Palermo.
Assistenti: Tiziano Notarangelo di Cassino e Tiziana Trasciatti di Foligno.
Marcatori: 1’pt Paponi (JS), 8’pt Sarao (C), 42’pt Prestia (C), 48’st Kanoute su rig. (JS).
Ammoniti: Camigliano (JS), Van Ransbeeck (C), Mancosu (C), Santacroce (JS), Sabato (C), Cancellotti (JS), Capodaglio (JS), Sarao (C).
Espulso: Liviero (JS) al 50’st per condotta violenta.
Note: Clima sereno, terreno di giuoco in buone condizioni. Spettatori: 1.174 per un incasso di 9.721 euro. Angoli: 7 a 2 in favore della Juve Stabia. Recupero: 1 pt; 5 st.
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