C’è tranquillità, finalmente, in casa Juve Stabia. Al di là delle dichiarazioni al fulmicotone del presidente Cesarano nel dopogara con l’Arezzo, e la sconfitta contro i toscani domenica scorsa, alla ripresa degli allenamenti, già ieri per la coppa Italia in programma domani sera contro la Scafatese, il clima era disteso. Nei tifosi è rimasta impressa la buona prova offerta da una squadra che, in sole quattro ore, il tecnico Capuano è riuscito a trasformare letteralmente, ridando smalto, motivazioni e soprattutto un’identità di gioco ad un gruppo che, con Rigoli, sembrava spento e senza prospettive. «È bastato poco - ha commentato il capitano Massimo Caputo - per far vedere che ad Ancona è stato solo un episodio. E’ vero, dopo soli due turni siamo ancora a zero punti in classifica, ma se si guarda alla prestazione contro l’Arezzo, al fatto che dovranno esordire ancora tanti nuovi, c’è davvero di che sperare». La riconferma di Caputo in gialloblù sembrava, ai più, legata proprio all’addio di Capuano, col quale lo scorso anno aveva avuto più di qualche screzio. Ma da buon capitano, il funambolo gialloblù minimizza, e si mette a disposizione del tecnico. «Non c’è mai stato nulla tra noi, semmai erano altri ad alimentare le polemiche. Ma sono cose ormai passate, ora dobbiamo remare tutti insieme per il bene della Juve Stabia. Siamo all’inizio, ma il campionato ha già dato conferma di essere difficilissimo, e ci sarà da recuperare il terreno perso». Tra i primi, se non l’unico, ad avere il coraggio di ammettere che la squadra aveva bisogno, al di la’ delle motivazioni, di esperienza e rinforzi, Caputo, che promuove il mercato delle ultime ore. «Sono arrivati giocatori importanti, gente che sa il fatto suo. Chi c’era, e chi c’è da inizio ritiro, l’ho detto, può dare molto, ma in prospettiva, in una stagione così lunga, serviva qualcosa per essere competitivi con le altre, anche nella lotta salvezza». Con Longobardi, domenica, si è beccato spesso. Tra i due non c’è l’intesa nata quasi subito lo scorso anno con Castaldo, ma il ritorno di Baclet, con cui ha disputato quasi metà dell’ultimo campionato, potrebbe servire a migliorare in avanti. Anche perché la competizione fa bene. «Con Longobardi non c’è nessun problema. A me i meccanismi di Capuano, magari erano più noti, lui aveva bisogno di rodaggio e non sempre ci siamo trovati, ma solo giocando migliora l’intesa. Quanto a Baclet, è uno bravo, ci conosciamo già, il reparto si è infoltito, dobbiamo cercare di sbloccarci il prima possibile con il primo gol in campionato». Domani sera è coppa Italia con la Scafatese, difficile capire che squadra manderà in campo Capuano. Ghomsy ha avuto un lutto in famiglia ed arriverà solo giovedì, mentre per Olorunkele, arrivato ieri sera, come per Affaticato e Baclet manca ancora il transfert. Dovesse arrivare nelle ultime ore, probabile un loro impiego, sia pure part time.
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»