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Gragnano - Bacco e Cerere, il festival enogastronomico nel segno della riscoperta territoriale ed archeologica

Ier la manifestazione dedicata alle eccellenze locali.

tempo di lettura: 2 min
di Valeria Cimmino
19/09/2023 20:18:25

Si è tenuta ieri 18 settembre, a Madonna delle Grazie, quartiere di Gragnano la prima edizione di Bacco e Cerere, una manifestazione dedicata alle eccellenze locali, quali vino e prodotti culinari, all'insegna della promozione e valorizzazione di un territorio ricco di storia, arte ed archeologia,

l'evento, ospitato nello spazio parrocchiale della Chiesa di Madonna delle Grazie, in via Botticelli, si è posto come obiettivo principale quello di ripercorrere, attraverso il gusto, la storia antica e riportarla ai giorni nostri, attualizzandola in chiave moderna. Fra i vari banchi d'assaggio  e degustazioni di vino, è stato infatti presentato e riprodotto in diretta, un piatto della tradizione culinaria dell'Antica Roma, “Lagane e ceci”, rivisitato dagli chef Nicola Somma ed Eustachio Cannavale.

Il festival, promosso ed organizzato dall'associazione Antica Necropoli di Stabiae – Madonna delle Grazie, ha visto la collaborazione di diversi ristoranti, enoteche ed aziende vitivinicole del territorio, oltre che la presenza istituzionale del sindaco di Gragnano Nello D'Auria.

La manifestazione che prevedeva un costo di dieci euro per tutte le consumazioni, si è aperta con una conferenza divulgativa, moderata dall'archeologo Mario Notomista, ha visto la partecipazione e gli interventi  del Parroco Don Vincenzo, del Sindaco di Gragnano Nello D'auria, del Presidente dell'Associazione Antica Necropoli di Stabiae – Madonna delle Grazie Mimmo Sabatino, del Sindaco di Santa Maria la Carità Giosuè D'amora, degli storici ed archeologi  Giuseppe Di Massa,  Flavio Russo ed Andrea Paduano, di Michele Mascolo, del Prof.  Francesco Bocchini e dell'ex calciatore del Napoli Gianni Improta.

Il nome dell'evento è stato scelto in onore dell'affresco “Bacco e Cerere”, (le divinità romane rispettivamente del vino e dell'agricoltura)  rinvenuto in Villa Carmiano, durante gli scavi archeologici di Stabiae, attualmente conservato ed esposto nel Museo Libero D'orsi, presso la Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia.

Un evento che ha abbracciato ed unito due rami della cultura, quello enogastronomico e quello storico artistico/ archeologico, fondamentali per lo sviluppo territoriale e traini essenziali per il turismo e l'economia regionale; una manifestazione, dunque, che mira, per il futuro, a promuovere i prodotti e le eccellenze locali, ed a  valorizzare e richiamare l'attenzione su luoghi dell'antichità, meno noti, oggi, ricchi di storia, beni culturali e potenzialità.

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