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Castellammare - Grande successo per la proiezione del film 'Castellammare 1958'

Una serata, ad ingresso gratuito, che ha voluto ricordare una Castellammare fiorente e proiettata verso quello che sembrava un futuro ancora più brillante.

tempo di lettura: 5 min
di Valeria Cimmino
14/12/2019 17:21:15

Giovedì 12 dicembre alle ore 18,30 è stato proiettato al teatro Supercinema di Castellammare di Stabia il documentario, in versione integrale, del 1958, di Ugo Gregoretti per Rai Teche e, a seguire, il film "La sposa" di Natale Montillo. La memoria di una florida  Castellammare del '58,  raccontata attraverso il cinema.

Una serata, ad ingresso gratuito, che ha voluto ricordare una Castellammare fiorente e proiettata verso quello che sembrava un futuro ancora più brillante. Una città che poteva vantare risorse economiche, e turistiche, che sapeva sfruttare il proprio patrimonio naturale, climatico, industriale, imprenditoriale, artistico e commerciale. Un luogo che da lì a poco avrebbe arricchito le proprie risorse con gli scavi archeologici di Stabiae.

In quale più sublime maniera si sarebbero potute ricordare le vestigia della nostra splendida Castellammare, se non attraverso una delle tante doti della città? Il cinema.

“Un campanile alla volta”, il documentario di Ugo Gregoretti, trasmesso per la Rai, (ma solo uno spezzone di circa dieci minuti), proiettato ieri in versione integrale, descrive una Castellammare, quella del 1958, che  si era lasciata alle spalle la guerra e che si proiettava verso gli anni del boom economico.  Ci sono le Antiche Terme, durante uno spettacolo dell'Aida, le sorgenti, le cure termali, il progetto di quelle Nuove. I cantieri durante il varo di una grande nave, la funivia del Faito, che in soli sette minuti collega la montagna al mare, forestieri e locali intervistati,  immagini di una radiosa Castellammare, gli scavi archeologici, iniziati da otto anni e l'intervista a Libero D'Orsi, i biscotti di Castellammare e la tradizionale ricetta del biscottificio Riccardi, il cinema  con Natale Montillo ed il riferimento ad uno dei suoi film “La Sposa” girato a Castellammare proprio nel '58.

Il luogo prescelto non poteva che essere il teatro Supercinema, che ha accolto un numeroso pubblico di spettatori.

La proiezione del documentario e del film,   voluta dal ricercatore di storia del cinema Giuseppe Luciano Cuomo, che è anche 

l'autore del recupero del documentario Rai e di tanti altri filmati antichi, è stata promossa dal “Comitato per gli scavi di Stabia” (fondato nel 1950)”, in collaborazione con Rai Teche, e con il patrocinio del Comune di Castellammare.

Hanno partecipato alla serata, che è stata accolta positivamente dal pubblico, l'ideatore Giuseppe Luciano Cuomo, il giornalista e Presidente del  “Comitato per gli Scavi di Stabia” Antonio Ferrara,  i fratelli Natale e Donato Montillo, che ancora oggi con coraggio e passione portano avanti l’attività avviata dal nonno Natale e proseguita dal padre Renato, ed il Vicesindaco di Castellammare Fulvio Calì.

Giuseppe Luciano Cuomo: “Stasera viene proposta una raggiante Castellammare del 1958. Abbiamo voluto ricordare l'avvenimento del servizio giornalistico di Ugo Gregoretti, girato nel giugno del '58, quando durante i primi anni della Televisione, la Rai mandava in onda  dei programmi per la promozione turistica delle più belle città italiane, e fra queste fu scelta anche Castellammare. Il documentario è stato infatti preso dall'archivio delle Rai. Negli ultimi anni uno spezzone di dieci minuti del documentario è stato spesso mandato in onda su Rai Storia, stasera invece mostriamo l'intero filmato di trenta minuti in versione cinematografica. Nel documentario oltre alle terme, ai cantieri ed agli scavi archeologici, Gregoretti fa tappa anche da Natale Montillo, che all'epoca aveva già costruito il cinema Montillo, ed in quello stesso anno  aveva realizzato e prodotto il film La sposa, girato proprio a Castellammare.

Questo documentario provoca una leggera amarezza perché si vedono le terme in piena funzionalità, ed il cantiere lavorare a massimo regime.

–               Com'è nata l'idea di questa manifestazione e da chi è stata realizzata?

Cuomo: “Nel 2016 tale manifestazione era già stata pensata da me, per organizzarla a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografa, insieme proprio allo stesso Gregoretti che mi aveva dato la sua completa disponibilità. L'idea è nata  da una grande passione che coltivo da anni per il cinema, la fotografia e per le vecchie pellicole. Tale trasporto mi ha indirizzato verso la ricerca, e sono diventato un ricercatore cinematografico stabiese. Ho ritrovato tanti film prodotti e realizzati da Paolercio, Montefusco e Silvio Siano, che ho poi portato in molte cineteche e rassegne cinematografiche nazionali. Questa manifestazione l'ho realizzata insieme ad Antonio Ferrara, presidente del Comitato per gli Scavi di Stabia. La nostra collaborazione e sinergia è iniziata cinque anni fa, quando Antonio appoggiò e sostenne un'altra mia iniziativa: Castellammare in bianco e nero, una manifestazione dedicata alla filmografia del regista stabiese Silvio  Siano, scomparso nel 1990. inoltre  questa sera nel documentario di Gregoretti si parla anche degli inizi degli scavi di varano ad opera di Libero D'Orsi, il quale fu il fondatore nel 1950 del Comitato per gli scavi di Stabia.”

La proiezione del documentario di Ugo Gregoretti e del film “La Sposa”  di Natale Montillo, oltre ad essere un tuffo nella memoria e nel passato è stato un vero e proprio viaggio fra le bellezze e le floride attività stabiesi, fra personalità poliedriche, artistiche e visionarie. Una Castellammare raccontata dagli occhi di uno “straniero”, scelta all'epoca fra le città più belle d'Italia e riproposta oggi da chi ancora ama e si impegna per la propria città, con la speranza che la malinconia assaporata durante la serata, non venga dimenticata appena fuori dal cinema, ma con l'augurio che possa servire da stimolo a far rinascere una città come Castellammare, ancora così ricca di potenziali risorse.

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