Nuovo capitolo nella lunga vicenda legale del "Grand Hotel La Sonrisa". Il Tar Campania ha deciso un rinvio per la confisca della struttura, consentendo alla famiglia Polese di proseguire la sua attività fino al 29 gennaio 2026. Un'ulteriore possibilità di operare, che arriva in seguito alla richiesta dei Polese di bloccare il provvedimento che, a partire dalla confisca definitiva, avrebbe trasferito l'area all'amministrazione comunale.
La confisca era stata disposta per il reato di lottizzazione abusiva, ma la famiglia ha fatto leva su diverse consulenze di esperti in urbanistica e geologia e su riprese video per cercare di convincere l'autorità giudiziaria che gli interventi edilizi in questione non hanno alterato il territorio, né hanno avuto impatti negativi sull'ambiente e sul paesaggio.
Tuttavia, i problemi legali non sono finiti. La vicenda si intreccia con due processi penali pendenti, che riguardano l’incidente di esecuzione e la richiesta di revisione del processo.
La sindaca di Sant'Antonio Abate, Ilaria Abagnale, ha commentato la decisione, affermando: "È un provvedimento giudiziario che non va commentato, ma va rispettato. I giudici avranno altro tempo a disposizione per valutare correttamente l'iter amministrativo intrapreso dai nostri uffici con il massimo della trasparenza e della condivisione istituzionale".
Nel frattempo, lo scorso aprile, davanti alla Corte di Appello di Roma, è stata discussa la richiesta di cancellazione della confisca avanzata da Concetta Polese, un altro tassello di questa intricata vicenda legale. Mentre i tempi della giustizia proseguono, la questione rimane aperta, con l'Hotel che continua ad operare ma con la spada di Damocle della confisca ancora sospesa.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.