Per poter centrare questo argomento nel quadro adatto, mi sia permesso fare qualche osservazione di fondo, certamente lapalissiana ma, secondo me, necessaria.
Vivere significa consumare, e di conseguenza spendere. Spendere lo posso fare solo se ne ho i relativi mezzi finanziari, con entrate possibilmente regolari e sufficienti. Se queste sono molto basse, esagero di proposito, mi debbo accontentare di pane e cipolla la mattina, il mezzoggiorno e la sera e vivere in un tugurio. Se ho un discreto posto di lavoro sicuro, con entrate regolari, posso adeguare le mie aspettative a questi introiti, pianificare acquisti sia giornalieri che a lungo termine, andare al cinema, al teatro, fare dei viaggi piu´ o meno lunghi e dispendiosi.
VIVERE premette, dunque, averne i mezzi finanziari per poterlo fare in un modo piu´ o meno decente. E questi introiti li ricavo da una attivita´ lavorativa (lascio da parte i pensionati, che non entrano in questa discussione, e per ovvii motivi). L'obbiettivo di ogni Comunita´ e´, dunque, creare le premesse per poter offrire ai suoi cittadini la possibilita´ di avere un lavoro, possibilmente ben retribuito, presso datori di lavoro "ufficiali", siano essi statali, parastatali, comunali o privati, se non voglio che una quota piu´ o meno vistosa dei concittadini sia costretta a scegliersi una soluzione economica presso una organizzazione piu´ o meno velatamente cammorristica. Se una Comunita´ detiene il record di essere il centro con il piu´ alto tasso di disoccupazione in tutta la regione di appartenenza, allora la soluzione di questo problema e´ la conditio sine qua non, il primo, indispensabile passo, per rendere questa citta´ vivibile.
Senza posti di lavoro, possibilmente per tutti, continueremmo ad avere una vivibilita´ indegna di questo nome, dove la camorra si assume il ruolo di datore di lavoro, con tutte le relative conseguenze. E, spero, fino a questo punto siamo tutti d'accordo.
In base alla sua posizione geografica, il suo clima, le sue bellezze naturali e storiche, la varieta´ dei dintorni, la vicinanza con luoghi turisticamente molto attraenti, la maturita´ civile dei suoi abitanti, questo centro puo´ ricavare una quota piu´ o meno notevole dei suoi posti di lavoro dal terziario, con diversi indotti, dipendentemente dalla sua grandezza. Un piccolo centro puo´ darsi corpo e beni al turismo, uno medio-grande ha necessariamente bisogno di altre gambe robuste, siano esse industriali, commerciali o servizi pubblici.
Assicurata, in questo modo, la vivibilita´ di un centro, si puo´ poi, sazi e senza preoccupazioni per il domani, passare a risolvere tutti gli altri problemi che affliggono questa citta´, anche quello della viabilita´. Senza questo primo passo, si rischia solo di imbrattare le tele.
Numeri importanti per la nostra testata giornalistica.
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