Mi giunge in questo momento la notizia che si starebbe demolendo uno dei piloni detti Palorci che testimoniano l'attività industriale e commerciale che dal Cinquecento all'Ottocento si svolgeva tra il Monte Faito e la Marina di Vico Equense. I Palorci, progettati dall'economista Bartolomeo Intieri e realizzati da Michelagnolo Porzio, nella metà del Settecento, servivano come appoggi alla teleferica usata per il trasporto della neve, del legname e di altri prodotti: Trattasi di beni storici e architettonici che caratterizzano il paesaggio che si ammira dal Faito e dalla frazione Massaquano ove la teleferica terminava. Rappresentano vestigia di un'epoca e di studi che coinvolsero i migliori illuministi napoletani da Genovesi a Intieri; delle produzioni di neve e di legnami del Faito, con le quali hanno vissuto migliaia di famiglie. Di quel mondo resta soltanto la testimonianza dei ruderi dei Palorci.
Mi permetto di invocare l'attenzione del mondo accademico e di tutte le persone consapevoli del danno che viene perpetrato alla nostra memoria. Chiedo l'intervento degli enti pubblici responsabili, dalla Sovrintendenza ai Beni Storici e Ambientali, al Ministero della Cultura, alla Presidenza della Regione, al Sindaco di Vico Equense. Se lo scempio è in atto, lo si fermi; se non lo è ancora, si faccia in modo che non avvenga.
dottor Vincenzo Esposito, Presidente Unitre Vico Equense
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»
Numeri importanti per la nostra testata giornalistica.
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