Gioacchino Alfano
«Sogno di far diventare la mia città il vanto della provincia di Napoli. È questo l'obiettivo del mio programma e sono certo di centrare questo risultato puntando in particolare sugli incentivi alle piccole e medie imprese, sulla stesura di un nuovo Piano Urbanistico Comunale e sullo sviluppo del turismo sfruttando la vicinanza strategica con realtà artistico - culturali molto importanti come Pompei e Castellammare». Si presenta così Gioacchino Alfano, 46 anni, di professione revisore contabile, deputato a Montecitorio in quota Pdl, sposato con la signora Nunzia Spiezio e padre di quattro figli (Michele e Matilde di 20 anni, Gaetano di 18 e Ciro di 16). Il deputato ed ex sindaco di Sant'Antonio Abate è candidato di Pdl, Mpa e tre civiche. Al primo turno ha ottenuto il 40,5% dei consensi e adesso, in vista del turno di ballottaggio di domenica e lunedì prossimi, punta a convincere l'elettorato dei candidati sindaci sconfitti Donatella Donadio e Lucia Lombardo per conquistare la fascia tricolore. A cosa è dovuto il suo impegno politico per la città di Sant'Antonio Abate? «Tutto è partito nel 1995, quando il Comune era reduce dallo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Fu allora che decisi di occuparmi in prima persona del futuro della mia città, candidandomi a sindaco con l'allora Cdu di Rocco Buttiglione e vincendo le elezioni. Riuscii subito a dare una scossa alla città e da quel momento il grande senso di responsabilità maturato nei confronti del mio territorio mi spinse a continuare la mia carriera politica per dare nuove risposte alla gente che ha creduto e che continua tuttora a credere in me». Qual è il suo politico nazionale di riferimento? «Sicuramente Silvio Berlusconi e, in particolare, la sua politica del fare. Soprattutto in Campania, il presidente del Consiglio ha dimostrato di saper risolvere con i fatti l'emergenza rifiuti e altri problemi di primaria importanza per i cittadini. Per questo il mio obiettivo è creare una sorta di sinergia istituzionale tra governo centrale, Provincia e Comune per avviare lo sviluppo della città». Come intende risolvere il dramma occupazionale che investe Sant'Antonio Abate? «Mettendo subito mano al Pip per dare nuova linfa alle attività industriali del territorio». Oltre alla politica, ha qualche altra passione? «Amo molto leggere, viaggiare e anche occuparmi delle origini storiche dei Comuni e dei territori che visito quotidianamente per la mia attività di parlamentare. Inoltre mi piace la buona cucina ma il mio piatto preferito resta la pasta al pomodoro». Pratica qualche sport? «Sono il presidente-calciatore della Nazionale parlamentare e quindi riesco a mantenermi allenato praticando il calcio. Inoltre sono un tifosissimo del Napoli e, quando posso, mi reco volentieri allo stadio per assistere alle partite degli azzurri».
Nel primo giorno d’estate, il Parco è stato restituito ai cittadini con l’esibizione degli studenti del Severi, Di Capua e Bonito-Cosenza per la Festa della Musica. Il sindaco: «Lo abbiamo fatto con le scuole, le associazioni e tanta gente. Ora avanti verso il recupero delle acque»