L’anticipo della Ztl sul corso Garibaldi, deciso per Ferragosto, non è solo una misura d’ordine pubblico: è un esperimento di città. Per qualche ora il centro ha respirato con un ritmo diverso e ha mostrato, nel bene e nel limite, cosa può accadere quando le auto arretrano e lo spazio pubblico torna a essere luogo di incontro, passeggio, sosta. È una prova generale utile a capire se Castellammare vuole davvero imboccare la strada, più impegnativa ma promettente, di un centro vivibile e di isole pedonali stabili.
Perché l’operazione regga oltre le feste, serve una regia. Una Ztl non è un cartello che scende all’ultimo minuto, ma un disegno di mobilità: perimetri chiari, orari leggibili, percorsi alternativi fluidi, segnaletica coerente. E, soprattutto, un sistema di accesso equo per residenti, disabili e autorizzati; spazi di sosta ben indicati; nodi di interscambio con navette frequenti; una fiscalità di favore nei parcheggi di cintura quando le chiusure si allungano. Senza questi ingredienti, ogni chiusura rischia di apparire come un blocco; con essi diventa un’opportunità.
Le isole pedonali funzionano se sono una rete, non un’isola appunto. Collegare corso, Villa comunale e assi di vicinato con corridoi sicuri per chi cammina e per chi pedala può cambiare le abitudini senza forzature. Il commercio teme spesso il vuoto sotto casa nei primi giorni di chiusura, ma le esperienze migliori mostrano che, con consegne programmate, orari dedicati al carico/scarico e micro-logistica a ridosso delle aree pedonali, il flusso di persone aumenta, si ferma di più, consuma in modo più regolare.
C’è poi un guadagno silenzioso: meno rumore, meno calore intrappolato tra l’asfalto e le lamiere, aria un po’ più pulita nei giorni critici. Non sono promesse astratte: possono diventare numeri, se il Comune accompagnerà le Ztl con rilevazioni sulla qualità dell’aria, conteggi dei passaggi, tempi dei bus, incidenti evitati. Indicazioni misurabili, pubblicate con cadenza fissa, valgono più di qualsiasi slogan.
La tecnologia può aiutare, ma non sostituisce l’educazione civica. Telecamere e varchi rendono comprensibile la regola.
Ferragosto è il banco di prova. Ora la città può decidere se trasformare un’eccezione in progetto: meno traffico dove si cammina, più ordine dove si guida, più spazio alle persone dove si vive e si lavora. Non è una rivoluzione romantica, è un patto pratico: qualche minuto in più per arrivare in auto, molti minuti di qualità in più una volta arrivati. Se Castellammare sceglierà questa strada con metodo, la Ztl non sarà un fastidio: diventerà il modo più semplice per restituire la città a chi la abita.
Decide Burnete nel sesto test precampionato. Il tecnico: «Siamo in costruzione, ma c’è lo spirito giusto. La squadra deve essere solida e vogliosa di recuperare palla»