«Abbiamo individuato due aree nel comprensorio stabiese, con una distanza di circa 12 km da Castellammare». È questo il messaggio lanciato dall'imprenditore Alessandro Vescovini nel consiglio comunale di Castellammare di Stabia in merito alla vertenza Meridbulloni. Da giorni il tema del futuro degli operai che hanno sposato il progetto industriale di Alessandro Vescovini sta tenendo banco negli uffici di Palazzo Farnese. Per questo motivo maggioranza e opposizioni si sono incontrati nella mattinata odierna in videoconferenza per discutere dell'area industriale nella quale far confluire il nuovo sito produttivo. A riguardo la Regione Campania ha lanciato un bando per individuare l'area da circa 10mila mq dove far sorgere la nuova Sbe Sud ma dalla scadenza fissata il 31 marzo scorso, non ci sono state più novità. E per questo motivo gli operai adesso tremano visti i ritardi che si stanno accumulando.
Ma le parole dell'imprenditore Vescovini sembrano allontanare le paure: «Le cose stanno procedendo molto velocemente. Noi siamo venuti a Castellammare e abbiamo promesso 55 assunzioni. Ad oggi lavorano tutti quanti con noi con contratto a tempo indeterminato, con vitto e alloggio oltre che il ritorno a Castellammare ogni 20 giorni con volo aereo. Mi trovo bene con questi ragazzi, tutti molto in gamba. Siamo venuti qui investendo 7 milioni di euro per creare un'azienda forte e valida. Attendiamo l'immobile e lo chiediamo con ansia perchè ho pronto un investimento da milioni di euro e devo trasferire le macchine. In questo mese e mezzo di lavoro con la Regione abbiamo già individuato due immobili in un raggio al massimo di 12 km da Castellammare. Ma il consorzio ASI deve acquisirlo, poi fittarlo e in futuro acquistarlo dalla nostra società. È stata un'operazione difficile in primis perchè siamo stati accusati di essere stalinisti da alcuni sindacalisti senza valido motivo e anche perchè lo stesso Fontana ha cercato di ostacolare le assunzioni che avevamo promesso».
«Il nostro obiettivo è quello di salvaguardare i livelli occupazionali e fare in modo che lo sforzo dell'imprenditore Vescovini, che definisco coraggioso - ha spiegato invece il sindaco Gaetano Cimmino -. Ha già dato dimostrazione di voler fare cose serie e adesso tocca a noi fare il resto. Questa è una battaglia che non ha colore politico ma siamo tutti uniti per portare avanti le istanze dell'imprenditore e degli operai. La prossima fabbrica dovrà sorgere nel comprensorio o magari a Castellammare».
Appello sposato da tutte le forze politiche con il solo consigliere Andrea Di Martino che ha manifestato le sue perplessità su quanto promesso il Vescovini: «Non dobbiamo santificare l'imprenditore perchè al momento ha fatto solo promesse e ha adottato anche comportamenti antisindacali come mi raccontano alcuni operai. Io non ho ancora capito cosa voglia fare l'imprenditore: acquistare o prendere in affitto l'area? Siamo in attesa ma non dobbiamo dimenticare che questi lavoratori hanno deciso di trasferirsi solo momentaneamente al Nord e che vogliono tornare a Castellammare. Noi difenderemo i lavoratori, difenderemo la città sempre. Ringrazierò Vescovini solamente nel momento in cui tutto sarà concluso».
«Se l'area individuata è presente a circa 13 km da Castellammare significa che non è a Castellammare. Quindi questo significa che dobbiamo interrogarci sul futuro di corso De Gasperi che al momento non è definito. Bisogna ricordare l'ordine del giorno approvato qualche mese che bloccava la speculazione e decidere il da farsi» hanno spiegato all'unisono Francesco Iovino (Pd) e Tonino Scala (LeU).
Il video del corteo e le nostre interviste.
