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Castellammare - «Disinneschiamo la bomba Savorito»

Lo chiede il capogruppo di Liberi e Uguali, Tonino Scala, che questa mattina ha presentato un'interrogazione al sindaco Cimmino.

tempo di lettura: 2 min
11/07/2019 12:59:43

«Esiste un grave rischio per gli abitanti di Savorito derivante dalle condizioni dei prefabbricati del terremoto dell’80». È quanto si afferma in una interrogazione depositata questa mattina dal capogruppo di Liberi e Uguali, Tonino Scala.

Scala ricorda come nel DOS (documento di orientamento strategico) si afferma che “la periferia non è più da considerarsi come parte autonoma o avulsa del contesto urbano, bensì la riqualificazione della periferia cittadina deve avere valenza di intervento sulla città nel suo complesso. Nell’ambito di una serie di interventi puntuali tesi a riequilibrare il rapporto tra il centro cittadino ed i quartieri periferici, riveste particolare importanza il percorso di Housing sociale avviato dal Comune nel 2010 ed approvato nel 2015 dalla Regione Campania, con un progetto denominato “Riqualificazione e rigenerazione del quartiere Savorito – ambito di intervento periferia nord della città”, che prevede una combinazione tra aspetto sociale e funzionale, in cui la varietà dei servizi convive con le residenze, contribuendo a migliorare la qualità della vita, soprattutto a vantaggio delle fasce più deboli “.

Un' affermazione che, pur condivisibile, per Scala appare però «generica e fuorviante».  E più precisamente, «non solo circa le reali condizioni di diffuso degrado in cui sono costretti a vivere i cittadini del quartiere – dice Scala - ma anche per i rischi connessi alla mancata verifica delle condizioni di sicurezza di prefabbricati provvisori realizzati da oltre 30 anni».

«Nel Dos – scrive il capogruppo di LeU - inoltre si sorvola su fatto  che i due programmi esistenti  e strettamente connessi  tra loro -, Housing sociale per Savorito e Contratto di Quartiere per Moscarella – non sono mai decollati, con il conseguente blocco di finanziamenti pubblici e privati per circa 74 milioni di €. In questi lunghi anni l’inerzia del Comune, nei fatti, ha fatto saltare uno dei principali progetti di recupero di una periferia del mezzogiorno, la possibilità di dare una casa degna di questo nome e strutture sociali e di servizio a tanti cittadini. Tutto ciò ha determinato la perdita di occasioni di lavoro».

Proprio per questo motivo Tonino Scala ha chiesto al Sindaco di sapere innanzitutto se esiste un programma, un percorso ipotizzato, atti assunti e iniziative in corso che possano, aldilà di affermazioni generali, far prefigurare i tempi entro i quali si pensa che il problema trovi soluzione. Se non si ritenga indispensabile, inoltre, che lo stesso primo cittadino appronti un piano straordinario di manutenzione e di monitoraggio sulla tenuta dei prefabbricati. Infine se non ritenga necessario, lo stesso Sindaco, di informare il Consiglio, la città, e in primo luogo gli abitanti del quartiere, sulle ragioni, le responsabilità che hanno determinato una simile e inaccettabile situazione.

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