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Castellammare - Appalto rifiuti, braccio di ferro sul calcolo del monte ore e sulla riduzione del personale

Con una lunga relazione i sindacati dei dipendenti nu contestano presunte anomalie nel capitolato, con particolare riferimento alle 26 unità in meno nella pianta organica. “I calcoli del Comune sulle ore di lavoro sono effettuati senza considerare ferie, congedi, permessi e malattie”.

tempo di lettura: 2 min
09/01/2023 13:10:43

Il monte ore e il numero di lavoratori in servizio al centro del braccio di ferro che tiene banco tra il Comune e i sindacati per l’appalto relativo alla gestione integrata dei rifiuti per i prossimi 5 anni. Dopo la fumata nera in occasione della riunione a metà dicembre, le organizzazioni sindacali Cgil, Uil e Fiadel avevano ipotizzato anche un ulteriore sciopero del servizio, a fronte della paventata riduzione del personale di 26 unità. Una vicenda rispetto alla quale i sindacati contestano alcune presunte criticità inerenti al capitolato d’appalto della gara in corso, con particolare riferimento alle ore teoriche per ogni operatore ecologico calcolate dalle Tabelle Fise che, secondo i rappresentanti sindacali dei lavoratori, “non indicano quanto ore dovrebbe lavorare in teoria in un anno, ma le 38 ore effettive in una settimana per un anno di lavoro (52 settimane) senza usufruire delle ferie, di congedi, permessi, assenze per malattia”. Uno scenario che, in base al contenuto della corposa relazione inoltrata al Comune dai sindacati, farebbe emergere possibili ‘errori di calcolo’ che potrebbero riversarsi sul personale. Le organizzazioni sindacali sostengono inoltre che “dal mese di marzo 2022, cioè ben otto mesi prima della pubblicazione degli atti di gara, contestavamo le modalità con le quali la dirigenza locale aveva individuato il numero dei lavoratori che avrebbero goduto dell’applicazione del passaggio di cantiere, cioè dell’attuazione della clausola sociale”. La dirigenza locale, affermano i sindacati, “ha preferito ignorare tali segnalazioni e si è costantemente sottratta dal confronto, che avrebbe risolto tutto evitando che adesso il dirigente produca una risposta del tutto inconferente”. Cgil, Uil e Fiadel avanzano pertanto le loro contestazioni relative al dirigente di settore. “In primo luogo afferma che in base a presunte statistiche sul rapporto tra dipendenti e popolazione, il numero dei lavoratori effettivamente necessari per svolgere il servizio risulterebbe essere notevolmente inferiore a quello determinato dal Piano Industriale. - affermano i sindacati - Se tali statistiche fossero attendibili, ciò significherebbe che la determinazione dell’organico prevista dallo stesso Piano risulterebbe errata, con la necessità dell’immediato intervento con una variante sulla gara, anche per scongiurare, evidente un danno all’erario”.

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