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Verso Napoli-Spezia. Partita speciale per il napoletano Daniele Verde

L'attaccante dello Spezia, nato e cresciuto a Fuorigrotta, ha guidato lo Spezia ai quarti di Coppa con un gol d'autore alla Roma

tempo di lettura: 4 min
di Giovanni Minieri
28/01/2021 08:06:00

Foto da Web

Il calcio moderno non prevede soste, e dopo la brutta prestazione di domenica scorsa al Bentegodi, il Napoli è pronto a scendere nuovamente in campo per staccare il pass per le semifinali di Coppa Italia. Un trofeo importante per gli uomini di Gattuso, che portano sul petto la toppa dei campioni in carica, e perciò saranno ulteriormente motivati per guadagnarsi un avvincente doppio confronto al penultimo atto contro l’Atalanta di Gasperini.
Dall’altra parte del rettangolo verde non ci sarà un rivale semplice. 3 settimane fa, proprio allo Stadio Diego Armando Maradona, lo Spezia di Italiano mise a segno un colpaccio frutto di caparbietà e determinazione. Il Napoli veniva dal roboante 1-4 rifilato la Cagliari e l’iniziale vantaggio di Petagna sembrava essere il preludio ad una serata tranquilla. Nessuno aveva fatto però i conti con l’organizzazione dei liguri, che prima impattavano con un calcio di rigore di N’Zola e poi, nonostante l’inferiorità numerica per il doppio giallo sventolato in faccia a Ismajili, riuscivano addirittura a conquistare l’intera posta in palio grazie a una fulminea ripartenza finalizzata da Pobega tra le maglie di una retroguardia partenopea distratta e supponente.
Napoli-Spezia sarà una partita speciale per un calciatore che, nato e cresciuto a Fuorigrotta, scenderà in campo per la seconda volta da avversario nell’impianto situato a due passi dal suolo natio. La “prima” (quella che non si scorda mai) risale al 2018: era sempre gennaio (ma nel giorno dell’Epifania), ed il Verona di Daniele Verde giocò una partita gagliarda in cui soltanto un’incornata di Koulibaly su palla inattiva a poco meno di mezz’ora dalla fine, permise ai partenopei allenati da Sarri di sbloccare la gara poi chiusa da Callejon con il solito inserimento su assist di Insigne. Dopo due esperienze di fila all’estero tra le fila di Valladolid e Aek Atene concluse con ben 12 reti messe a referto in 64 gettoni considerando tutte le competizioni, Daniele Verde è tornato in Italia, per dimostrare che in Serie A può starci da protagonista. La qualità tecnica è punto di forza dell’attaccante esterno classe ’96: abilità nello stretto ed un mancino fatato che mette in mostra soprattutto con tiri a giro che ricordano da vicino quelli del conterraneo Lorenzo Insigne. Verde è stato costretto a saltare il match di campionato per infortunio, ma non vede l’ora di scendere in campo domani sera in quel di Fuorigrotta, anche (e soprattutto) perché se lo Spezia si è guadagnato una nuova notte di gloria, il merito è principalmente di un napoletano “emigrato” sulla sponda del Mar Ligure. Gli ottavi di finale vedono infatti gli spezzini affrontare, da “underdog”, la Roma in gara secca. Un’impresa titanica, considerando i 300 milioni di gap per ciò che concerne il valore delle rose a disposizione di Fonseca e Italiano. Lo Spezia parte subito forte con rigore trasformato da Galabinov, e sulle ali dell’entusiasmo, raddoppia dopo appena 15 minuti grazie al sempreverde Saponara. Sembra fatta, ma i capitolini reagiscono, e con Pellegrini e Mkhitaryan pareggiano i conti, portando così la gara all’extra-time. L’inerzia sembra essere cambiata, ma i nervi tradiscono e la Roma va in doppia inferiorità numerica per le sciocche espulsioni rimediate nel giro di 60 secondi da Mancini e Pau Lopez. Cambia repentinamente lo spartito, ed il grande sogno comincia a prendere forma: dalla sinistra va al cross Dall’Orco, Verde sale in cielo ed incorna in maniera imperiosa senza lasciar scampo a un incolpevole Fuzato. Saponara cala il poker, e lo Spezia si guadagna così una nuova notte di Coppa tutta lustrini e paillettes.
È una rete che rilancia le ambizioni di Daniele Verde, partito titolare in 4 delle prime 6 gare di campionato, impreziosite dalla gioia di un gol di pregevole fattura al Manuzzi contro la Fiorentina. Prima della gara contro il Benevento (7 novembre) un infortunio muscolare dà il là a un lungo calvario che costringerà il calciatore a rimettere nuovamente i piedi in campo per 7 minuti nel disastroso 1-4 di Crotone (12 dicembre), per poi fermarsi ancora per un altro fastidio. L’11 gennaio rientra finalmente tra i convocati per la trasferta di Genova, sponda Sampdoria. La notte di Coppa è già storia, e pochi giorni più tardi è ancora Roma-Spezia, stavolta in campionato. Verde entra al minuto 80 al posto di Gyasi, e a 30 secondi dal novantesimo trova il 3-3 con un sinistro chirurgico scaricato con freddezza alle spalle di Pau Lopez. Questa volta non basta perché Pellegrini al 93’ sposta definitivamente gli equilibri, ma l’attaccante napoletano si prende comunque le copertine, capace di tramutare in oro tutto quel che tocca. “Se segno non esulto”: parole e musica di Daniele Verde, un figlio di Napoli che non molla mai.

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