Chiede la scarcercazione Maria Carfora, in cella perchè itenuta responsabile di aver incendiato due automobili (in collaborazione con un uomo e una donna ritenuti vicini al clan D’Alessandro) ad una giovane estestista. La sorella di Nicola o’fuoco ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco della camorra dei monti Lattari e attualmente in carcere con l’accusa di omicidio, fu arrestata la scorsa settimana al termine delle indagini di una storia alla base della quale ci sarebbero motivi sentimentali.
Secondo la Carfora, infatti, la ragazza di Pimonte aveva osato fidanzarsi con un ex della sorella di o’fuoco. Uno sfregio che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato vendicato con l’incendio di due automobili alla sua rivale in amore. Il Riesame, fissato per la prossima settimana, dovrà tenere conto della richiesta presentata dal difensore di Maria Carfora, l’avvocato Antonio De Martino, che chiede per la sua assistita una misura alternativa al carcere. Maria Carfora, secondo quanto emerso dalle indagini, era invaghita di un uomo, col quale lavorava in una concessionaria d’auto. Ma era un amore non corrisposto, perché a lui piaceva un’altra. Questa donna è diventata una vittima che, per le minacce, è stata costretta ad allontanarsi da Pimonte e trasferirsi a Milano.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.