La concorrenza commerciale lascia il posto alla solidarietà. Dopo la notte di fuoco e di paura, dopo la conta dei danni allo storico pastificio Faella in cui sono andati distrutti gli essiccatoi di legno del 1918, è il momento della condivisione. La città intera si stringe intorno a don Mario Faella, il novantenne che ancora dirige il laboratorio, e uno dei pastifici concorrenti (l’Afeltra) decide di rinviare la conferenza stampa, prevista per stamane, di presentazione dell’happening gastronomico sui prodotti tipici dei Lattari che si terrà a Gragnano ad inizio marzo. «Si tratta di un atto dovuto – afferma Pasquale Buonocore, amministratore delegato del pastificio Afeltra – per testimoniare la nostra solidarietà nei confronti della famiglia Faella in questo momento di difficoltà». «Lotteremo con tutte le nostre forze per riprendere al più presto la produzione». È la promessa di don Mario Faella. Nonostante i suoi 90 anni, la grinta del decano dei pastai gragnanesi è irrefrenabile. Ieri, dopo il nuovo sopralluogo dei carabinieri che ha escluso la matrice dolosa, don Mario è ritornato al lavoro insieme con il nipote Sergio e i suoi operai. «Ci siamo subito rimboccati le maniche e ci siamo prefissati l'obiettivo di riprendere a lavorare subito, magari anche prima dei sei mesi previsti dopo i primi rilievi», dice l’anziano imprenditore. I danni sono stimati intorno al milione di euro. Secondo i carabinieri le fiamme si sono sviluppate dal quadro elettrico della sala macchine, interessata da tre giorni a dei piccoli lavori di manutenzione. Da lì poi, si sono estese all'intera sala, minacciando anche i piani superiori. Una parte del pastificio è stata sequestrata su mandato dei giudici della Procura di Torre Annunziata. Intanto si moltiplicano le iniziative di solidarietà a difesa di quello che il sindaco Michele Serrapica ha definito «un gioiello storico della città». Il primo cittadino ieri mattina ha scritto una lettera ad Andrea Cozzolino, assessore regionale alle Attività Produttive, chiedendo un sostegno (anche economico) per far ripartire al più presto l'attività lavorativa del pastificio. Nel pomeriggio è arrivata la replica da parte dell'esponente della giunta Bassolino: «Non può che esserci la consapevolezza di salvaguardare questo importante comparto produttivo campano. Ovviamente bisogna operare nel rispetto delle leggi», dice Cozzolino.
Susanna Agnelli telefona a don Mario: «Coraggio»
Dopo lo sconforto delle prime ore Mario Faella, patron dello storico pastificio di piazza San Leone, è tornato ottimista. Merito dell’affetto che gli hanno dimostrato amici e conoscenti. E merito soprattutto di un messaggio importante, di quelli che fanno bene al cuore. Ieri don Mario ha ricevuto la telefonata di Susanna Agnelli, che non ha mai smesso di consumare la sua pasta da quando il senatore Mario D’Urso le fece conoscere il piccolo grande laboratorio di Gragnano. Senatrice, lo sa che la sua telefonata è stata importantissima per Faella? «Quando ho saputo dell’incendio mi è dispiaciuto moltissimo, e ho deciso subito di chiamare don Mario. Poche ore fa ho parlato con lui, mi ha raccontato dei danni che purtroppo ha subito tutto il piano terra». Sì, e anche gli antichi essiccatoi in legno. «Un vero peccato. Ora sto cercando mio nipote (il trentenne Urbano Rattazzi, figlio di Cristiano, che vive in Argentina, ndr), che in questi giorni si trova in vacanza in Patagonia, perché voglio che gli telefoni anche lui». Urbano è il nipote che qualche anno fa ha seguito lo stage al pastificio? «Sì, qualche tempo fa è rimasto lì per alcuni mesi, per imparare a fare la pasta». E ha imparato? «Ha imparato, ma non credo che poi abbia continuato». Quanto tempo è passato dalla sua ultima visita al pastificio?» «Ci sono stata due o tre anni fa». Intanto continua a consumare pasta Faella? «Sempre, per me è la migliore». Che cosa ha detto a don Mario? «Che spero possa riprendere presto l’attività». (Laura Cesarano)
«Vittoria importante contro una grande squadra. La dedico alla città di Castellammare ed alle vittime della funivia del Faito». Mosti. «Segnare regala sempre una grande emozione, ora vogliamo finire bene. Alla fine vedremo dove saremo e chi dovremo affrontare»