Il coleottero, l'insetto che in dialetto napoletano è chiamato " 'o vaccariell oppure 'o purciell e San Giuvann", da diversi giorni crea fastidio ad alcuni passanti in Villa Comunale. Le palme e le piante di parchi e giardini sono il suo habitat naturale e questo è il periodo dell'anno in cui questo animale si accoppia. Tra le piante dei giardini se ne aggirano a centinaia e la presenza di questo insetto a molti non è gradita. Al punto che alcuni cittadini hanno chiesto al comune di intervenire con una sanificazione. Ma fino a che punto si può intervenire? Se lo chiedono in molti. Eliminare questi insetti prima della loro riproduzione significherebbe non dare la possibilità all'animale di riprodursi e assicurare così la presenza della specie.
Questo coleottero che appartiene alla famiglia degli scarabei per gli umani è completamente innocuo e lo si vede in giro solo nel suo periodo di accoppiamento che solitamente inizia i primi di giugno e non va oltre la data del 24 giugno, giorno in cui cade la ricorrenza di San Giovanni. Ecco perchè per il folklore napoletano questo insetto si chiama così. Di questi periodi lo si vede svolazzare anche in modo goffo e stralunato, quasi vola a fatica. La sua goffaggine è dovuta al fatto che negli ultimi giorni della sua vita il coleottero non ha altro scopo che quello di accoppiarsi e smette anche di mangiare pur di far sopravvivere la sua specie. Anche quando svolazzano all'ora del tramonto fra gli alberi sono completamente innocui e quindi il timore di molte persone è immotivato. Certo, del tutto comprensibile visto che alla vista sono un po' bizzarri.
«Nel finale è subentrata la stanchezza per le tante partite ravvicinate, ora affronteremo la battaglia del ritorno con umiltà ed elmetto». Pierobon. «Segnare in una partita così importante è stato incredibile, ora testa alla prossima gara con la consapevolezza che non abbiamo paura di nessuno»