Quasi il 50% dei campioni prelevati dalle volontarie e dai volontari di Goletta Verde lungo le coste della Campania sono risultati fuori dai limiti di legge. Forti le criticità presso i punti critici, quali foci di fiumi, canali e scarichi sospetti che arrivano in mare, ma anche alcuni punti a mare. Questa la fotografia che ha scattato quest’anno Goletta Verde, e che ha presentato questa mattina durante la conferenza stampa alla quale hanno partecipato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, Stefania Di Vito, portavoce Goletta Verde, Michele Sorrenti, presidente della LNI Napoli, Stefano Sorvino, direttore Arpac, Giancarlo Chiavazzo, Ufficio scientifico Legambiente Campania, Emma Lionetti, funzionaria della U.O. Mare Arpac e Maurizio Arcidiacono, responsabile Coordinamento dell’Area 1 – CONOU.
Quest'anno il monitoraggio dei tecnici della Goletta Verde si è svolto tra il 25 giugno e il 3 luglio. Su 32 punti monitorati nella consueta azione di citizen science che Legambiente ha messo in campo nell'estate 2024, ben 13 punti hanno riguardato aree critiche, come le foci di fiumi, scarichi e canali, nei quali 1 dei punti è risultato Inquinato, 11 fortemente inquinati e 1 entro i limiti. Più confortante il quadro dei 19 punti campionati a mare, dove la situazione si ribalta: 16 punti risultano essere entro i limiti di legge, 1 Inquinato e 2 fortemente Inquinati, rivelando situazioni particolarmente critiche anche nei punti a mare.
La fotografia complessiva che esce fuori è che il 47% dei punti è risultato inquinato da scarichi non depurati che impattano sulla salute dell'ecosistema, del turismo e sulla salute dei cittadini, il restante 53% dei punti è risultato entro i limiti.
Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde nella provincia di Caserta, Napoli, Salerno e a Ischia. Nella provincia di Caserta, due punti oltre i limiti: il mare presso la foce del fiume Savone, che è risultato inquinato e il punto che quest'anno abbiamo definito sorvegliato speciale, la foce del Regi Lagni, fortemente inquinata.
Rispetto ai 14 punti monitorati nella provincia di Napoli, 4 punti oltre i limiti: la foce del canale al lido di Licola, il mare presso la spiaggia a circa 50 metri a sinistra della foce dell'Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, la foce del fiume Sarno e il mare di fronte al Rivo San Marco, tutti punti di prelievo sono risultati fortemente inquinati.
Nella provincia di Salerno, sono 9 quelli oltre i limiti: un punto inquinato alla foce Capo di Fiume a Licinella/Torre di Paestum, mentre i restanti 8 punti sono tutti fortemente inquinanti, più precisamente troviamo la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno a Salerno sul lungomare Tafuri, la foce del fiume Picentino a Torre Picentina, la foce del torrente Asa tra via mar Jonio ed il Lungomare Magazzeno, la foce del Tusciano, la foce del canale di scarico a Marina di Eboli e la foce del rio presso via Poseidonia 441 a Laura.
A Ischia sono 4 i punti di prelievo, anche in zone critiche suggerite dal nostro circolo locale, e in tutti i punti il risultato delle analisi è stato entro i limiti di legge.
Seppure le foci siano il maggior punto critico per la mancata o assente depurazione e da normativa non sarebbero balneabili, molto spesso – sottolinea Legambiente – riscontriamo che sono i punti in cui si concentra la balneazione anche delle frazioni più fragili della popolazione, quali bambini e anziani, che approfittano delle acque che arrivano dalla foce per fare il bagno, in altri casi le acque delle foci devono essere attraversate a piedi immergendo le gambe. Inoltre, a ridosso delle foci si concentrano spesso zone di spiaggia libera utilizzate comunque dai bagnanti.
«Nel finale è subentrata la stanchezza per le tante partite ravvicinate, ora affronteremo la battaglia del ritorno con umiltà ed elmetto». Pierobon. «Segnare in una partita così importante è stato incredibile, ora testa alla prossima gara con la consapevolezza che non abbiamo paura di nessuno»