L'appalto per la fornitura e l'installazione dei falò in villa comunale è stato assegnato solamente il 6 dicembre scorso. Neanche 24 ore di tempo per organizzare i 'fucaracchi' per la ditta di Casalnuovo che ha vinto la gara da 13mila euro e ha realizzato le tre 'capannine' come le hanno soprannominate gli stabiesi. Un ritardo che non sorprende considerato che la gara era partita solamente il 3 dicembre. A Palazzo Farnese tutti erano convinti del buon esito della stessa ma si è seriamente rischiato di non avere neanche i falò 'legali' sul lungomare. A distanza di qualche ora è tempo delle valutazioni. Di chi è la colpa? Il sindaco Gaetano Cimmino ha più volte parlato di uffici in sotto organico che hanno rallentato il lavoro nonostanto l'indirizzo politico che era stato lanciato da diverse settimane. Nel comunicato diffuso quest'oggi, inoltre, promette: «Non era quello lo spettacolo che la città meritava per la festa sul lungomare. Ma su questo faremo chiarezza, per capire tempi, modalità e procedure con cui è stata svolta la gara per i falò. Adesso basta: chi ha sbagliato pagherà le conseguenze».
Quello che salta all'occhio è senza dubbio la disorganizzazione se paragonato all'evento perfetto dello scorso anno. Il compianto Lello Radice lavorò ai minimi dettagli per regalare una città una serata all'altezza della tradizione (che poi venne rovinata solamente dal caso del Savorito). Il 7 dicembre scorso, però, fra la processione non fatta, gli spettacoli saltati (a causa della pioggia) e i falò ridimensionati, qualcosa non ha funzionato. Le minoranze hanno puntato il dito contro il direttore artistico Enrico Ercolano ma anche contro lo stesso sindaco che detiene la delega alla Cultura.
L'occasione per rifarsi è comunque dietro l'angolo considerato che il cartellone di Natale a Stabia. Ma se anche gli altri eventi dovessero essere un flop, potrebbe essere messa in discussione la posizione dello stesso Ercolano (voluto fortemente da un gruppo politico di maggioranza).
Il video del corteo e le nostre interviste.