Gli amici più cari e tanti suoi estimatori si sono stretti intorno al dolore della famiglia di Ferdinando Spagnuolo in occasione dell'ultimo saluto allo storico notaio stabiese.. La salma è arrivata nella Cattedrale di Castellammare di Stabia per la cerimonia funebre poco prima delle 9 tra gli applausi commossi dei presenti e il parroco don Antonino nella sua omelia ha rievocato la poliedricità di un uomo che ha scritto pagine importanti della storia della città. «Nella vita possiamo essere uno, nessuno e centomila - ha affermato il parroco, prendendo in adozione una citazione di pirandelliana memoria - e Nando ne è la dimostrazione vivente. Appartiene alla storia di Castellammare per l'impegno, il lavoro, la presenza costante e le iniziative intraprese. Ha lasciato un segno indelebile nella nostra città».
Il notaio Nando Spagnuolo ha condotto una vita riservata e senza eccessi, mettendoci la faccia però quando si trattava di programmare iniziative atte a valorizzare il patrimonio naturale e culturale della Città delle Acque. Grande professionista e uomo di raffinata cultura, come lo ricorda lo staff della Fondazione RAS, da sempre ha condotto una politica di istruzione e ricerca verso il bello, oltre all'impegno in un lungo percorso per la salvaguardia e la tutela dei beni culturali, con particolare e tenace attenzione, per le ville romane di Stabia. Fu promotore della costruzione del porto turistico Marina di Stabia e fornì un contributo fondamentale alla creazione della Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae), una fondazione Onlus culturale italiana costituita a Washington DC nel 2002 grazie all'impegno dell'Università del Maryland, nell’ambito di un progetto di cooperazione in materia di beni culturali nato sotto l’egida del Trattato Internazionale che lega USA ed Italia.
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»