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Gragnano - La Festa della Pasta incontra l'arte: i mulini nei dipinti di Cesino tra memoria e visione

Dal 12 al 14 settembre le tele di Umberto Cesino in mostra a Palazzo Di Nola: la Valle dei Mulini raccontata come patrimonio identitario e culturale della città.

tempo di lettura: 3 min
11/09/2025 19:44:50

 Ogni edizione della Festa diventa un laboratorio di linguaggi, capace di affiancare gusto, storia e creatività. Quest’anno, accanto alle degustazioni e agli spettacoli, entra in scena l’arte: le tele di Umberto Cesino che trasformano la Valle dei Mulini in un racconto visivo fatto di emozione e memoria.

Non solo l’arte bianca, ma anche memoria collettiva. La Festa della Pasta porta con sé un linguaggio nuovo: quello dei dipinti di Umberto Cesino, che raccontano la Valle dei Mulini intrecciando storia e immaginazione. Dal 12 al 14 settembre, le sue tele saranno esposte nel cuore di Gragnano, in via Roma, nell’androne dello storico palazzo Di Nola. Un luogo che si apre come ponte ideale tra passato e presente, tra la vita quotidiana della città e le radici profonde della sua identità.

Le opere non cercano la precisione della cronaca, ma puntano sulla forza evocativa di un paesaggio che da secoli definisce il volto di Gragnano. I mulini, che resero celebre la città come capitale della pasta, rivivono nei colori e nelle forme dell’artista in una dimensione sospesa, a metà tra memoria e visione onirica. Non c’è un tempo preciso nelle sue tele: c’è piuttosto la stratificazione dei secoli che si intreccia con lo sguardo contemporaneo.

La mostra – che nasce da un’idea di Pietro Ingenito e della sua associazione impegnata da anni nella valorizzazione della Valle dei Mulini – rappresenta il punto d’incontro fra la tradizione enogastronomica e il patrimonio culturale. La Valle dei Mulini è un simbolo identitario che negli ultimi anni ha visto interventi di recupero e valorizzazione. Oggi, grazie alla Festa, quel patrimonio si apre ai visitatori come viaggio estetico dentro l’immaginazione di un artista che ha scelto di raccontarne l’anima.

Accanto alle degustazioni e agli spettacoli, i dipinti di Cesino diventano un invito a riscoprire la memoria industriale e artigianale della città. Le cartoline ispirate alle sue opere, distribuite in occasione del Jazz e Wine Panuozzo nelle scorse settimane, hanno già offerto una chiave di lettura immediata: i mulini come sequenza, come sistema vivo e riconoscibile, che un tempo dava forza motrice alle macine e oggi diventa metafora di una comunità che non dimentica le proprie radici.

La Festa della Pasta si conferma così un evento capace di raccontare Gragnano a più livelli: il gusto, la storia, l’arte. Quest’anno, accanto al profumo delle trafile e alle musiche di festa, ci sarà anche il silenzioso racconto dei dipinti: una narrazione che restituisce alla Valle dei Mulini il ruolo di teatro non solo produttivo, ma anche culturale e artistico.

E se ogni piatto di pasta parla della città come capitale del gusto, ogni pennellata di Cesino ricorda che Gragnano è anche capitale di memoria e identità. Un patrimonio che non si limita a nutrire, ma che continua a generare racconti, visioni e futuro.

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