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Annullata la procedura aperta per l'affidamento del ciclo integrato dei rifiuti nei comuni di Vico Equense e Meta del giugno scorso. Il motivo? Il bando prevedeva, al punto 7.2 lettera b) come requisito di capacità economica e finanziaria dei partecipanti, il possesso di “capitale sociale pari ad almeno € 1.000.000”. Ebbene, tale requisito è stato ritenuto dall’ANAC “non conforme alla normativa di settore ed ai principi di libera concorrenza nella prestazione dei servizi, non discriminazione, proporzionalità e ragionevolezza”. Una bocciatura datata 11 settembre 2020 e di cui gli enti hanno dovuto prendere atto.
Il 13 novembre scorso, quindi, la Centrale Unica di Committenza del comune di Vico Equense ha annullato “le determinazioni n. 485 del 22 maggio 2020 e n. 576 del 23 giugno 2020 con le quali rispettivamente si approvavano il bando di gara ed il disciplinare di gara e si modificavano i predetti atti con proroga del termine per la presentazione delle offerte”.
A seguito della pubblicazione del disciplinare di gara, a richiedere l’intervento dell’ANAC era stato il Consorzio Gema che aveva contestato la legittimità di alcune clausole di gara relative ai requisiti di partecipazione. Da qui l‘intervento dell’autorità nazionale anticorruzione che ha ritenuto, in particolare, che “la richiesta del possesso di un capitale sociale pari almeno ad un milione di euro (pur in presenza della contemplata possibilità di ricorrere all’istituto dell’avvalimento e alla costituzione di raggruppamenti di imprese, in una gara di elevato importo e neppure suddivisa in lotti) introduce una misura di accesso alla gara estremamente restrittiva (considerando che poche imprese operanti nel settore dei rifiuti possiedono un capitale sociale versato di tale entità), non proporzionata all’interesse pubblico da soddisfare e limitativa della concorrenza in un settore particolarmente delicato e caratterizzato da un “sovradimensionamento dei requisiti di partecipazione”, che determinano una scarsa competizione tra operatori”.
Di questo, e di altre questioni, ne ha preso atto la Centrale Unica di Committenza del comune di Vico Equense che nella determina 1080 del 13/11/2020 ha evidenziato come “nel corso della pubblicazione del bando di gara sono pervenuti svariati quesiti afferenti il capitolato speciale di appalto ed i criteri di valutazione dell’offerta tecnica ed anche una richiesta all’ANAC di parere di precontenzioso”.
“I quesiti presentati – rileva la CUC - hanno palesato a questa stazione appaltante alcuni dubbi sia per quanto attiene il sistema di valutazione prescelto, nello specifico i criteri di valutazione dell’offerta tecnica, sia per quanto attiene la modalità di gestione del servizio di igiene urbana”. Ma non è tutto. Secondo al CUC “le difficoltà interpretative palesatesi rischiano di pregiudicare il buon andamento della procedura di aggiudicazione ed anche la successiva gestione efficiente del servizio, atteso che già in sede di pubblicazione del bando si è dovuto provvedere alla modifica del capitolato in ordine alla categoria specialistica da possedere, ragione per cui venivano prorogati i termini per la presentazione dell’offerta”.
A questi, si è aggiunta la deliberazione dell’ANAC circa il requisito di possesso di “capitale sociale pari ad almeno € 1.000.000” che, anche per la CUC “appare limitativo del principio di massima concorrenza cui deve ispirarsi l’azione amministrativa nella scelta del contraente tenuto conto anche della specialità e delle capacità richieste nella gestione del servizio di cui trattasi”.
Di qui la decisione di annullare le determine che approvavano il bando ed il disciplinare di gara. Tutto da rifare quindi per i comuni di Vico Equense e Meta.
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