Il centrosinistra ha sciolto le riserve: sarà Roberto Fico il candidato alla presidenza della Regione Campania. L’ex presidente della Camera diventa così il volto del “campo largo” che unisce Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, un esperimento politico che in Campania trova la sua espressione più evidente.
La scelta di Fico è il frutto di settimane di trattative serrate. Il governatore uscente Vincenzo De Luca aveva inizialmente espresso perplessità, temendo che la candidatura potesse indebolire il legame con alcune aree del territorio e con il mondo amministrativo. Alla fine, però, è arrivata l’apertura, con la convinzione che l’intesa con i Cinque Stelle sia la strada per mantenere la Campania sotto la guida progressista.
In parallelo, il Pd regionale si prepara a voltare pagina con la fine del commissariamento. Alla guida del partito arriverà Piero De Luca, deputato e figlio del governatore, sostenuto come candidato unico alla segreteria. Una coincidenza che rafforza il peso della famiglia De Luca nella politica campana: da un lato la mediazione del padre sull’intesa con i Cinque Stelle, dall’altro il figlio pronto a prendere in mano la struttura del partito.
Il quadro che emerge è quello di una strategia coordinata. Con Fico candidato alla presidenza e un Pd guidato da Piero De Luca, il centrosinistra prova a dare l’immagine di un fronte compatto e pronto alla sfida elettorale. Il messaggio è chiaro: la coalizione vuole evitare divisioni e presentarsi unita agli elettori, puntando su un profilo riconosciuto e stimato come quello dell’ex presidente della Camera.
Sul fronte opposto, il centrodestra appare in ritardo e ancora senza un nome forte in grado di catalizzare consenso. Una situazione che al momento lascia campo libero al centrosinistra, che punta a sfruttare il vantaggio organizzativo e la spinta del nuovo asse Pd–Cinque Stelle.
La partita, però, è appena iniziata. Le urne diranno se la Campania premierà il patto tra democratici e grillini o se le tensioni interne al Pd e le incognite del campo largo finiranno per pesare sul risultato finale.
Le interviste a Fabio Mangone - Direttore Museo Correale; Luca Di Franco - Sovrintendente Antichità, Belle Arti e Paesaggio; Gaetano Mauro - Presidente Museo Correale.