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Regionali, il Pd spinge per il "modello Napoli": ma il nodo è la leadership

La direzione provinciale approva l’alleanza larga con il M5S, ma resta lo scontro sul candidato. De Luca insiste sul terzo mandato, il Pd nazionale frena. Castellammare divisa tra deluchiani e schleiniani.

tempo di lettura: 2 min
di Alessio Esposito
08/02/2025 18:42:06

Il Partito democratico si prepara alla sfida delle elezioni regionali in Campania, ma la strada verso una candidatura condivisa appare tutt’altro che definita. Il dibattito interno al Pd è ormai acceso, con il presidente Vincenzo De Luca deciso a non mollare sull’ipotesi di un terzo mandato e il partito nazionale che invece punta a chiudere la sua era, tracciando una strada diversa per il futuro del centrosinistra campano. La direzione provinciale del Pd di Napoli, riunita all’Hotel Ramada, ha segnato un primo punto fermo approvando un ordine del giorno che guarda a una coalizione larga, ispirata al modello Napoli che ha portato all’elezione di Gaetano Manfredi, includendo dunque anche il Movimento 5 Stelle. Una scelta che, nei numeri, ha avuto un’ampia approvazione, con circa 50 voti a favore e appena tre contrari, ma che in realtà nasconde una frattura ancora tutta da risolvere: il destino di De Luca e della sua leadership. Il governatore uscente non intende farsi da parte e continua a spingere per il terzo mandato, nonostante il Pd nazionale abbia già chiarito che non è questa la strada da seguire. Schlein e la segreteria dem puntano a un cambio di rotta e alla costruzione di una candidatura alternativa che possa tenere unita l’alleanza, ma i consiglieri regionali del Pd, che conoscono bene il peso politico di De Luca in Campania, tergiversano, divisi tra fedeltà al governatore e la necessità di restare in sintonia con la linea del partito.

Uno scenario che si riflette anche nei territori, dove le dinamiche interne al centrosinistra rispecchiano questa tensione. A Castellammare di Stabia, ad esempio, la situazione è particolarmente complessa: la coalizione di centrosinistra che governa la città vede al suo interno una forte componente deluchiana, ma anche esponenti fedeli alla segreteria nazionale e alla linea di Schlein, contrari a un’ulteriore candidatura del presidente uscente. Il risultato è un equilibrio fragile, dove il dibattito sulle regionali rischia di avere ripercussioni dirette anche sugli assetti locali.

Nell’incontro a Napoli, a cui hanno preso parte anche il commissario del Pd in Campania Antonio Misiani, il parlamentare Marco Sarracino e altri big del partito come Mario Casillo, Lello Topo e Valeria Valente, è emersa con forza la necessità di costruire una coalizione ampia e coesa. Tuttavia, resta il nodo più grande: con quale candidato? Se De Luca continuerà a portare avanti la sua battaglia per il terzo mandato e se non ci saranno scossoni dopo il ricorso annunciato dal governo, il Pd dovrà decidere se provare a ricucire lo strappo o se puntare su un nome alternativo capace di ricompattare la coalizione. Il tempo stringe e la sfida per la Regione Campania si preannuncia già infuocata.

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