A Castellammare di Stabia scatta il giro di vite sulle occupazioni non autorizzate di suolo pubblico. Un’ordinanza dirigenziale ha imposto la rimozione immediata di una struttura di tipo dehors posizionata senza autorizzazione lungo Corso Garibaldi, una delle arterie principali della città. La decisione arriva dopo un’attenta verifica condotta dalla Polizia municipale, che ha accertato l’assenza di concessione per l’installazione dell’area esterna, già precedentemente sanzionata.
L’ordinanza impone il ripristino dello stato dei luoghi entro dieci giorni dalla notifica. Se il titolare dell’attività non provvederà alla rimozione nei tempi previsti, il Comune agirà d’ufficio, addebitando i costi di smontaggio e custodia all’esercente. Inoltre, come ulteriore misura sanzionatoria, per i prossimi tre anni non sarà possibile ottenere nuove concessioni di suolo pubblico per la stessa attività.
Il provvedimento rientra in una strategia più ampia di controllo e regolamentazione dell’occupazione del suolo pubblico, soprattutto nelle zone a maggiore affluenza. Corso Garibaldi, cuore pulsante della città, è spesso teatro di una convivenza difficile tra esigenze commerciali e necessità di ordine e decoro urbano. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di garantire il rispetto delle regole, tutelare il diritto alla fruizione degli spazi pubblici e contrastare l’abuso di concessioni, spesso prorogate ben oltre i limiti consentiti.
Non è la prima volta che il Comune interviene su questo fronte: già in passato, verifiche a tappeto hanno portato alla rimozione di strutture abusive e al ripristino di aree sottratte impropriamente alla collettività. Il messaggio lanciato con questa ordinanza è chiaro: le regole valgono per tutti e l’occupazione di suolo pubblico senza autorizzazione non sarà più tollerata.
L’attenzione ora è puntata sulla risposta dell’attività coinvolta e sulla possibile reazione di altri esercenti della zona. Con la stagione turistica alle porte, il tema dell’utilizzo degli spazi pubblici torna centrale nel dibattito cittadino, tra le richieste di chi chiede più margine per le proprie attività e la necessità di mantenere un equilibrio tra interesse privato e bene comune.
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